Sono circa 91 mila in Italia - 13 mila in Lombardia, di cui 2 mila a Milano - i ragazzi tra 12 e 18 anni che devono fare i conti con un disturbo psichico grave. Ragazzi che si fanno male o fanno male agli altri, che non escono di casa, smettono di andare a scuola, non riescono più a stare con gli amici.
Spesso fanno gesti disperati, il più delle volte vengono etichettati come strani, diversi, fuori dalle regole, ma nessuno raccoglie il loro sos, nonostante i campanelli d'allarme. Sono 'invisibili', fino a quando è ormai troppo tardi ed esplode la crisi acuta. Nella maggioranza dei casi il disturbo che li coglie è transitorio e può trovare una risposta nei normali interventi ambulatoriali. "Ma alcune decine di casi a Milano, oltre un centinaio in Lombardia e oltre un migliaio in Italia avrebbero invece bisogno di più interventi tempestivi fino, a volte, al ricovero ospedaliero o all'inserimento in comunità terapeutica", spiegano in una nota gli esperti che si riuniranno in questi giorni all'Istituto Mario Negri di Milano, per un convegno organizzato dall'Uonpia (Unità operativa di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza) del Policlinico del capoluogo lombardo.
Tema della due giorni: modelli innovativi di intervento. La maggior parte dei ragazzi che arrivano al pronto soccorso per una crisi psichiatrica acuta "non hanno mai avuto prima contatti con servizi di neuropsichiatria infantile o di psichiatria, né con servizi psicologici". Questo, riflettono gli specialisti, indica che "non sono stati attivati adeguati percorsi preventivi e assistenziali". Per dare risposte a questo bisogno ancora inevaso, l'Asl di Milano ha inserito il disagio psichico nell'età evolutiva fra gli obiettivi strategici del 2010 e il tema è diventato protagonista di uno specifico progetto finanziato dalla Regione Lombardia.
Fonte: Adnkronos
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