Una storia di trapianti non inedita nel mondo dei trapianti: due gemelle, una sana e una malata che ha bisogno di un rene e a donarglielo è la sorella. Insolito è il chirurgo autore del prelievo dell'organo: un robot. L'intervento è stato eseguito al Niguarda di Milano, con una tecnica meno traumatica che ha permesso alla donatrice del rene di riprendersi in tempi più brevi.
"La chirurgia robotica - spiegano dall'ospedale in una nota - offre vantaggi che favoriscono ancor di più la donazione. In sole due settimane il donatore può riprendere le normali attività". L'intervento, annunciano i camici bianchi dell'ospedale milanese, "è completamente riuscito. C'è un solo precedente in Italia e i centri nel mondo che effettuano il trapianto di rene con tecnica robotica - il robot si utilizza solo per la fase di prelievo - sono pochi e altamente specializzati".
Affidarsi al bisturi del robot per questo tipo di interventi, aggiungono Luciano De Carlis, direttore della Chirurgia generale 2 e dei trapianti del Niguarda, e Alessandro Giacomoni che ha eseguito il prelievo, "permette di avere molta più precisione nelle manovre chirurgiche e offre indiscussi vantaggi per il donatore che vede ridursi i tempi e le complicazioni del post-operatorio". Già al secondo giorno dopo l'operazione, assicurano, "il paziente è in grado di alzarsi e mangiare, dopo 5-6 giorni avviene la dimissione e possiamo stimare in due settimane la ripresa delle consuete attività quotidiane.
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