Il disegno di legge sul Governo clinico ''non è fermo solo per motivi economici ma anche perché il testo investe materie che sono riservate all'autonomia delle regioni, che hanno sempre visto malamente questo ddl''. E' quanto afferma il presidente della Fiaso, Giovanni Monchiero, che ha presentato al forum della Pubblica amministrazione. In sostanza, è la tesi del presidente Fiaso, ''ho l'impressione che le Regioni e le forze politiche più regionali abbiano approfittato del parere della Ragioneria dello Stato per bloccare il testo''. A questo punto, aggiunge Monchiero, ''ci vorrebbe un ripensamento complessivo del disegno di legge. Forse bisognerebbe approfittare della pausa per un miglioramento del testo''. Da oltre due anni questo Governo annuncia che nelle prossime settimane verrà approvata la legge sul rischio clinico, eppure questo provvedimento giace fermo e dimenticato nelle commissioni del Senato da un anno''.
L'accusa arriva dai senatori del Pd della commissione Sanità, e dalla loro capogruppo Anna Finocchiaro, che hanno organizzato al Senato una conferenza per richiamare l'attenzione su questo problema. ''Si tratta di una legge, che se approvata - spiega Daniele Bosone - consentirebbe notevoli risparmi, perché calmiererebbe i costi delle assicurazioni, ridurrebbe i comportamenti inappropriati della medicina difensiva e i costi del sistema giudiziario, spesso impegnato da processi inutili''. Un provvedimento del genere è sempre più urgente, aggiungono Anna Finocchiaro e Fiorenza Bassoli, ''visto che negli ultimi 13 anni è triplicato il numero delle denunce per errori sanitari.
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