Per la prima volta un campano, (sabato prossimo 22 Maggio si terrà la cerimonia ufficiale a Firenze presso la sede nazionale dell’ANMCO.) per la prima volta un under sessanta. Marino Scherillo, 51 anni napoletano di nascita e sannita di adozione, è il nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri. Il più giovane di tutti i tempi. Direttore del dipartimento di Cardioscienze, presso l'ospedale Rummo di Benevento, è il protagonista della svolta generazionale dell'associazione che, insieme alla omologa francese, occupa un posto di rilievo tra le società scientifiche europee.
“Sono emozionato e anche tanto, ma intendo trasformare questo sentimento subito in operatività – si schermisce Scherillo, fresco di nomina e alle prese con telefonate di auguri e telegrammi di congratulazioni –. Ho un programma dei primi cento giorni che presto sottoporrò all'attenzione dei soci e intendo far partire immediatamente, insieme ai miei collaboratori”. Dopo mezzo secolo di vita l'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri ha visto aumentare le attività in cui è impegnata insieme al numero di iscritti, che oggi supera la cifra di cinquemila professionisti, mentre oltre quattrocento sono le unità coronariche coinvolte nelle attività.
“L’associazione si è assunta il compito di ottimizzare e standardizzare le cure cardiovascolari su tutto il territorio nazionale e di realizzare la rete cardiologica nazionale nelle sue diverse articolazioni, per il cardiopatico acuto, per il cardiopatico cronico, per la prevenzione – spiega il neo presidente -. Tra gli scopi vi è la salvaguardia dei principi etici e deontologici, la rappresentatività degli associati presso le istituzioni pubbliche, la individuazione di modelli di sviluppo delle competenze professionali, la diffusione di raccomandazioni e Linee Guida su aspetti rilevanti dell’area cardiovascolare”.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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