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AUSL Imola, mini "pacemaker" per controllo vescica

Urologia Redazione DottNet | 22/09/2008 16:39

Ha dimensioni ridottissime e funziona come un pacemaker, anche se non sollecita il cuore ma tiene a bada la vescica, l'intestino e il dolore pelvico. E' il più piccolo strumento in grado di risolvere l’incontinenza e i problemi associati. Si tratta del neurostimolatore sacrale impiantato, con ottimi risultati, ad una paziente 55enne nel reparto di terapia antalgica dell'ospedale di Imola. "La tecnica della neuromodulazione sacrale - spiega Reza Mansouri, responsabile dell'Unità operativa che ha eseguito l'intervento - è già praticata da alcuni anni, ma oggi viene facilitata da questo particolare e piccolo neurostimolatore, in grado di trattare al meglio alcune selezionate disfunzioni del pavimento pelvico che portano alla ritenzione, all'incontinenza o al dolore cronico".
La vescica iperattiva, ossia l'incapacità di controllare la minzione, è la forma più comune di incontinenza urinaria: alcuni pazienti arrivano ad urinare anche 20-30 volte al giorno. In Europa ben il 12-13% della popolazione adulta soffre di questi problemi, circa 70 milioni di persone. "I pazienti che soffrono di alcuni tipi di disfunzioni croniche vescicali e intestinali, devono affrontare ogni giorno una vera e propria battaglia", continua Mansouri.
 

"La loro vita è condizionata e talvolta rinunciano a uscire di casa e a condurre una normale vita sociale. In altri casi - aggiunge - è il dolore pelvico cronico a compromettere fortemente la qualità di vita. Questa terapia favorisce il controllo di questi disturbi, attraverso l'impianto di un sistema che invia, attraverso un piccolo elettrocatetere, dei lievi impulsi elettrici ai nervi sacrali che controllano i muscoli vescicali, sfinteriali e del pavimento pelvico. Inoltre è efficace nel controllare il dolore cronico, attraverso una modulazione dei centri neurologici del dolore, che viene 'ingannato' dalla stimolazione".

L'impianto del nuovo dispositivo è mini invasivo e si effettua in anestesia locale. "Benché siamo tra i primi ad aver fatto ricorso a questa nuova evoluzione tecnica - conclude il Mansouri - non siamo di fronte ad una sperimentazione. Sono infatti molti i pazienti trattati, fin dal 2002, con risultati alquanto soddisfacenti. La neuromodulazione sacrale è già stata indicata da tempo come trattamento standard per le disfunzioni croniche urinarie e fecali e nel mondo oltre 30mila pazienti beneficiano già di questa terapia".

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