Un accesso facilitato alla contraccezione d’emergenza non rischia di modificare le abitudini contraccettive preesistenti, secondo alcuni dati di una recente review della Cochrane. Il timore di ottenere una modifica delle abitudini contraccettive nelle donne, a detrimento di un uso stabile e di pratiche efficienti, a seguito di una facilitazione della disponibilità o di maggiore informazione sulla contraccezione d’emergenza, potrebbe infatti essere un grosso svantaggio, e essere considerato un risultato negativo, sia a breve che a lungo termine.
Diversi studi hanno invece dimostrato che per l’uso della “pillola del giorno dopo”, non vi sono modifiche delle abitudini contraccettive delle donne. In studi randomizzati e controllati, su gruppi paralleli di donne che hanno utilizzato metodiche di contraccezione d’emergenza, alcune con un accesso facilitato e altre invece con possibilità usuale, non si sono riscontrate differenze su tipo e frequenza d’uso della loro contraccezione abituale, che è continuata o ripresa come di consueto. Anzi alcuni autori come Jackson et al, hanno riscontrato una modifica in senso positivo, considerando donne nel post partum. Essi hanno riscontrato, in donne che avevano un accesso facilitato alla contraccezione d’emergenza, un significativo aumento dell’uso della contraccezione di routine, con circa la metà delle donne passata a metodiche considerate addirittura più efficienti. Se al basale solo il 35% delle donne riportava l’uso di una contraccezione di routine, successivamente lo ha riferito più dell’80%(p<0,05). Analoghi risultati anche in una più recente ricerca francese di Moreau, che ha esplorato in uno studio epidemiologico longitudinale, il percorso contraccettivo dopo 6 mesi dall’utilizzo di contraccettivo d’emergenza.
Bibliografia di riferimento:
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