Se tutti facessero efficacemente la prevenzione cardiovascolare si potrebbero ridurre della metà gli infarti e gli ictus, 200 mila ogni anno in Italia. Ma la prevenzione da noi è ancora una 'cenerentola', basti pensare che malgrado il 30% degli italiani (ovvero 12-15 mln) sia iperteso, solo metà sa di esserlo e solo metà di questi si cura
Sono i dati riferiti da Salvatore Novo, Presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione, presentando la Giornata Mondiale per il Cuore che si terrà domenica prossima. La prevenzione deve partire dagli studi dei medici di base che potrebbero, compatibilmente col loro tempo, calcolare il rischio cuore dei propri assistiti con le carte del rischio; ''si potrebbero incentivare quei medici - propone Noto - che hanno migliori risultati in termini di minor numero di ricoveri e di eventi tra i propri assistiti''. La carta del rischio è facile da usate e si può compilare anche online sul sito www.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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