L'Europa è in allarme: il latte contaminato in Cina e le drammatiche conseguenze per migliaia di bambini stanno mettendo sotto pressione il sistema europeo di sicurezza alimentare.
Da Annecy, nell'Alta Savoia francese, dove si è chiusa la prima giornata del Consiglio informale dei ministri dell'agricoltura europei, la presidenza francese dell'Ue sostenuta da almeno 13 partner - tra cui l'Italia - ha chiesto un rinnovato impegno, accompagnato da più controlli, per garantire che i prodotti importati rispettino rigorosamente le severe norme comunitarie. Intanto è in arrivo questa settimana il parere scientifico dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui rischi per la salute umana del latte contaminato in Cina. Al momento tuttavia, nonostante la paura stia investendo molti Paesi asiatici e africani, la commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou, presente ad Annecy, ha voluto essere rassicurante: ''In Europa non c'è nulla da temere'' - ha ribadito - le frontiere sono chiuse dal 2002 alle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari cinesi.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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