Basta un mese di sole e la pelle del viso invecchia di 5 anni. Dietro una tintarella da far invidia, infatti, si nascondono molti in estetismi che già a pochi giorni dal rientro cominciano a venire fuori. E scatta la corsa dal chirurgo plastico. “Nei mesi di settembre, ottobre e novembre le nostre pazienti sono soprattutto le tintarella-dipendenti – spiega Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all’Università La Sapienza di Roma – Si tratta di donne, soprattutto dai 30 anni in su, che si sono esposte a lungo al sole durante le vacanze.
Pazienti con una carnagione che tende ad abbronzarsi facilmente e che, proprio per questo, non hanno utilizzato le opportune protezioni per la pelle”. Ma la passione per il colorito ambrato può costare cara. “Con un mese di esposizione forzata al sole, in modo particolare nelle ore più calde – afferma l’esperto – la pelle può invecchiare di cinque anni. Nonostante le campagne di prevenzione in cui si parla degli effetti nocivi dei raggi del sole, infatti, ancora oggi molte donne non proteggono a sufficienza la loro pelle. E ci ritroviamo a settembre a incontrare pazienti con numerosi inestetimi da ultravioletti”.
L’80% delle richieste di interventi nel mese di settembre riguardano “problemi di macchie solari e di fotoinvecchiamento della pelle con presenza di rughe – aggiunge Basoccu – Macchie color caffè-latte sul viso, sul decolletè e sulle mani, infatti, sono un’eredità frequente dell’estate dopo lunghe esposizioni al sole, causate anche da eritemi o scottature”.
L’epidemia di “zampe di gallina”, piccole rughe intorno agli occhi e sulla fronte, è causata invece dalla scarsa idratazione e protezione della pelle. Il laser – spiega Basoccu – è lo strumento più indicato per eliminare, con una o più sedute, le macchie che si formano sulla pelle”.
Negli adolescenti la dermatite atopica è associata a un notevole carico psicologico: maggiore vulnerabilità, rabbia, ansia e insicurezza
La campagna promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla psoriasi e offrire screening gratuiti
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui
L’assunzione del principio attivo Baricitinib, il primo approvato nel 2022 per i pazienti adulti con alopecia areata grave si è dimostrata ancora più efficace sui pazienti curati nella vita reale rispetto a quelli trattati negli studi registrativi
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