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Per la Bibbia dello psichiatra aumentano le malattie mentali

Psichiatria | 29/07/2010 11:42

Ti hanno appena dato una promozione importante a lavoro e fai mille salti di gioia? Hai perso una persona cara e ti senti triste? Tuo figlio e' un po' irrequieto e ogni tanto fa delle marachelle? Potresti finire dallo psichiatra per tanto poco, presto infatti potrebbe non essere piu' considerato 'sano' esprimere euforia o al contrario tristezza, o ancora essere troppo vivaci. Per gli psichiatri che stanno riscrivendo il manuale diagnostico delle malattie mentali sicuramente questi stati d'animo sono manifestazione di un disturbo. Sembra iperbolico ma non lo e', tanto che, riferisce la Reuters online, alcuni psichiatri si sono riuniti a Londra per discutere sui rischi insiti nella nuova versione della 'bibbia della psichiatria', il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), attualmente in fase di revisione.

 Non e' un caso che, dati dell'Osservatorio Nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed), anche in Italia, si registra, gia' oggi, un aumento nei consumi di farmaci psichiatrici: il consumo risulta quasi raddoppiato in soli tre anni. La nuova edizione del librone delle malattie mentali e' attesa per maggio 2013 e il timore e' che con il suo arrivo sulla scrivania degli psichiatri ogni atteggiamento che anche solo di poco varchi i 'confini della normalita'' (sempre piu' stretti a dire il vero), sara' bollato come patologico e ci sara' qualcuno pronto a darti dei farmaci per 'guarire'. Il punto e' che il manuale descrive come patologici comportamenti che finora erano considerati solo lati caratteriali.

Quindi con la nuova edizione, redatta dalla American Psychiatric Association (APA), salteranno fuori cosi' tante nuove malattie mentali o comportamenti supposti essere anormali da ricomprendere praticamente tutti, i veri malati e anche chi, invece, ha solo qualche accentuato aspetto caratteriale. Gia' la precedente versione del librone delle malattie mentali ha fatto i suoi danni, ha spiegato Til Wykes dell'Istituto di Psichiatria presso il Kings College di Londra, ampliando i criteri diagnostici di tre malattie, autismo, deficit di attenzione e iperattivita' (ADHD) e disturbo bipolare pediatrico.

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Risultato? In America ci sono state tre 'epidemie' di queste malattie tra i bambini e molti piccoli sono diventati 'vittime' di eccesso di medicalizzazione e sono stati costretti a prendere farmaci come il Ritalin (contro l'ADHD) pur non avendone un reale bisogno. Ma il problema non il problema non e' solo in Usa come dimostrano i dati mondiali sui consumi: uno studio su 70 paesi ha mostrato che si e' piu' che triplicato dal 1993 ad oggi il consumo di farmaci per l'ADHD e la spesa per questi farmaci e' aumentata di nove volte tra 1993 and 2003. In Italia il consumo di psicofarmaci ha registrato un'impennata: secondo l'Osmed dal 2000 al 2003 si e' registrato un aumento del 75%, cioe' raddoppiato in soli tre anni. Gli psicofarmaci consumati vanno dagli analgesici, agli antidolorifici, dai sedativi e tranquillanti, agli stimolanti.

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