Canali Minisiti ECM

Nervi rigenerati dopo danno spina dorsale. Studio preclinico, primo al mondo

Neurologia | 23/08/2010 15:19

Per la prima volta al mondo, scienziati americani sono riusciti a rigenerare le connessioni nervose danneggiate dopo un trauma alla colonna vertebrale. L'esperimento di successo, riportato online su 'Nature Neuroscience', è stato condotto nei topi. Ma secondo gli autori, la ricerca indica una possibile strada percorribile anche nell'uomo. Obiettivo finale: ridare speranze alle persone rimaste paralizzate dopo un incidente che ha lesionato la spina dorsale. Lo studio porta la firma del neurologo del Children's Hospital di Boston (Harvard University), Zhigang He, con cui hanno collaborato ricercatori dell'Università della California di Irvine (Uci) e di San Diego (Ucsd). Il team è riuscito a indurre una "robusta rigenerazione"delle connessioni nervose responsabili dei movimenti volontari. Per farlo, gli studiosi hanno soppresso l'attività di un enzima chiamato Pten, che controlla meccanismi molecolari chiave nella regolazione della crescita cellulare.

Già nel 2008, sempre bloccando l'enzima Pten, Zhigang He aveva ottenuto la rigenerazione delle connessioni nervose fra occhio e cervello in topi con danni al nervo ottico. Incoraggiato da quel traguardo, lo scienziato si è quindi alleato con Oswald Steward della Uci e Binhai Zheng della Ucsd, per capire se lo stesso approccio poteva funzionare anche dopo un danno alla colonna vertebrale. Lo scopo era cioè 'riallacciare' il dialogo fra cervello e spina dorsale,interrotto dopo il trauma. Un primo passo verso il vero sogno: far tornare a camminare un giorno pazienti oggi costretti sulla sedia a rotelle."Finora - assicura Steward, professore di anatomia e neurobiologia e direttore del Reeve-Irvine Research Center all'Uci - una rigenerazione tanto consistente dei nervi nella colonna vertebrale era impossibile. La paralisi e la perdita funzionale provocata da un danno a livello della spina dorsale venivano considerate intrattabili". Ora, invece, l'esperimento Usa rappresenta un passo avanti verso "una possibile terapia in grado di indurre anche nell'uomo - auspica lo scienziato - la rigenerazione delle connessioni nervose dopo una lesione alla colonna vertebrale".

Secondo la Christopher & Dana Reeve Foundation, che porta il nome del celebre 'Superman' cinematografico rimasto paralizzato nel 1995 dopo una caduta da cavallo e morto nel 2004, il 2% circa degli americani soffre di una paralisi causata da un danno alla spina dorsale. Le conseguenze possono essere di vario tipo: una lesione a livello del collo, per esempio, può immobilizzare braccia e gambe e compromettere per sempre altri organi e apparati, funzione sessuale compresa, predisponendo anche a infezioni e trombosi. "Danni devastanti che potrebbero essere 'riparati' - conclude Steward - trovando il modo di rigenerare le connessioni nervose danneggiate". Per ora gli studi proseguiranno nel topo, in modo da capire se la rigenerazione ottenuta è effettivamente in grado di ripristinare la capacità di movimento. Successivamente, ulteriori ricerche valuteranno le modalità ottimali di somministrazione del farmaco 'annulla-Pten'.

Bibliografia: Liu K, Lu Y, Lee JK, Samara R, Willenberg R, Sears-Kraxberger I, Tedeschi A, Park KK, Jin D, Cai B, Xu B, Connolly L, Steward O, Zheng B, He Z. PTEN deletion enhances the regenerative ability of adult corticospinal neurons. Nat Neurosci. 2010 Aug 8.

Commenti

I Correlati

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti