Ricercatori dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Pisa e Milano hanno dimostrato come un segnale tattile può interagire con uno visivo non appena le due informazioni arrivano al cervello. I risultati aiuteranno a comprendere i meccanismi di plasticità che si instaurano dopo un danno sensoriale. Lo studio, pubblicato su Current Biology, spiega che l'interazione tra segnali multisensoriali può avvenire già a livello delle cosiddette aree primarie, ovvero non appena le informazioni sensoriali arrivano al cervello. E apre le porte a una revisione dei modelli di base della fisiologia del cervello sensoriale.
"La percezione coerente del mondo esterno che ci permette di muoverci e agire in maniera efficace - spiega Maria Concetta Morrone, coordinatrice del gruppo di ricerca - non è un processo passivo e automatico, come si potrebbe pensare data l'immediatezza e la precisione della nostra percezione, ma è il risultato di complesse computazioni operate dal nostro sistema nervoso centrale. Quali meccanismi cerebrali e quali aree corticali consentano quest'integrazione resta un problema irrisolto. La visione classica è che la fusione delle informazioni provenienti dai diversi sensi avvenga solo dopo che ciascuna di esse è stata analizzata dalla circuiteria nervosa specializzata per quella specifica modalità dopo essere entrata a far parte della nostra esperienza cosciente". Lo studio mette in dubbio proprio questa visione. "Stimoli visivi e tattili possono essere integrati anche senza essere percepiti coscientemente e l'integrazione può avvenire già a livello dei primissimi stadi dell'elaborazione visiva, ovvero a livello della corteccia visiva primaria", spiega Claudia Lunghi, coautrice del lavoro.
Bibliografia: Lunghi C, Binda P, Morrone MC. Touch disambiguates rivalrous perception at early stages of visual analysis. Curr Biol. 2010 Feb 23;20(4):R143-4.
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti