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Equipe Cnr di Pisa e Milano svelano come informazioni arrivano a cervello

Neurologia | 24/08/2010 11:12

Ricercatori dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Pisa e Milano hanno dimostrato come un segnale tattile può interagire con uno visivo non appena le due informazioni arrivano al cervello. I risultati aiuteranno a comprendere i meccanismi di plasticità che si instaurano dopo un danno sensoriale. Lo studio, pubblicato su Current Biology, spiega che l'interazione tra segnali multisensoriali può avvenire già a livello delle cosiddette aree primarie, ovvero non appena le informazioni sensoriali arrivano al cervello. E apre le porte a una revisione dei modelli di base della fisiologia del cervello sensoriale.

"La percezione coerente del mondo esterno che ci permette di muoverci e agire in maniera efficace - spiega Maria Concetta Morrone, coordinatrice del gruppo di ricerca - non è un processo passivo e automatico, come si potrebbe pensare data l'immediatezza e la precisione della nostra percezione, ma è il risultato di complesse computazioni operate dal nostro sistema nervoso centrale. Quali meccanismi cerebrali e quali aree corticali consentano quest'integrazione resta un problema irrisolto. La visione classica è che la fusione delle informazioni provenienti dai diversi sensi avvenga solo dopo che ciascuna di esse è stata analizzata dalla circuiteria nervosa specializzata per quella specifica modalità dopo essere entrata a far parte della nostra esperienza cosciente". Lo studio mette in dubbio proprio questa visione. "Stimoli visivi e tattili possono essere integrati anche senza essere percepiti coscientemente e l'integrazione può avvenire già a livello dei primissimi stadi dell'elaborazione visiva, ovvero a livello della corteccia visiva primaria", spiega Claudia Lunghi, coautrice del lavoro.

Dalla ricerca risulta che l'informazione tattile è in grado di influenzare in maniera assai specifica un particolare fenomeno visivo che si chiama 'rivalità binoculare'. "Quando due immagini diverse vengono presentate contemporaneamente ai due occhi, il cervello va in confusione: non le combina in un unico percetto stabile, ma lascia che si alternino e competano per raggiungere la nostra coscienza", prosegue la ricercatrice dell'In-Cnr. Ma se la si tocca, l'immagine 'oscurata' - per esempio un reticolo verticale toccato mentre si osserva un reticolo orizzontale - tornerà immediatamente a essere vista. "Nei pazienti non vedenti - conclude - la corteccia visiva primaria è reclutata per l'elaborazione dell'informazione tattile. Questa ricerca dimostra che le connessioni tra corteccia somatosensoriale e visiva non vengono create ex novo, ma sono un corredo naturale del sistema".

 

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Bibliografia: Lunghi C, Binda P, Morrone MC. Touch disambiguates rivalrous perception at early stages of visual analysis. Curr Biol. 2010 Feb 23;20(4):R143-4.

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