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Cuore artificiale impiantato al Policlinico Umberto I di Roma

Cardiologia | 24/08/2010 16:12

Un cuore interamente artificiale è stato impiantato al Policlinico Umberto I di Roma su un uomo di 71 anni che, a causa di una cardiopatia ischemica terminale e data l'età, non era candidabile al trapianto d'organo. La delicata operazione chirurgica è stata eseguita sabato nel Dipartimento cuore e grossi vasi dell'ospedale capitolino, diretto da Carlo Gaudio. Il dispositivo utilizzato - spiega oggi l'Umberto I in una nota - è un cosiddetto sistema di assistenza ventricolare sinistra (Lvad) di tipo 'Jarvik 2000'. E' il 47esimo impianto del genere in Italia dal 2007, nell'ambito del Progetto 'David'.

Questo cuore artificiale è composto da una pompa centrifuga che viene inserita nel ventricolo sinistro del paziente e svolge la funzione di incrementare, fino a livelli fisiologici, la portata del sangue in tutto il corpo. Il dispositivo, 7 centimetri di lunghezza e 2,5 di diametro, ha forma cilindrica e resta alloggiato all'interno del cuore. L'intervento, durato complessivamente 6 ore e mezzo, è stato eseguito dall'equipe composta da Giuseppe Mazzesi e Fabio Miraldi, con Antonio Barretta. La delicata gestione anestesiologica dell'operazione, e il successivo trattamento in terapia intensiva, sono stati condotti dall'Unità operativa di cardio-anestesia diretta da Luigi Tritapepe, con Claudio Di Giovanni.

Nel mondo - ricorda l'Umberto I - il 20-25% dei pazienti candidati al trapianto cardiaco muore in attesa di un donatore idoneo.La disponibilità di organi è diventata sempre più critica, visto il crescente numero di patologie che necessitano di un trapianto. Da qui l'esigenza di un dispositivo di assistenza, soprattutto per il ventricolo sinistro (la parte del cuore soggetta a più frequenti patologie), anche come ponte per pazienti in attesa di trapianto cardiaco, quando candidabili.

Per commentare e approfondire l'argomento: Gruppo Cardiologia: controversie e certezze terapeutiche

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