Canali Minisiti ECM

Incidenza della personalità sul rischio di infarto e ictus. Studio americano in Italia

Cardiologia | 25/08/2010 12:56

Individui scontrosi, rancorosi e perennemente intrattabili, personalità competitive e concentrate sul proprio benessere anche a discapito degli altri hanno una maggiore probabilità di andare incontro infarto e ictus. Questo è il risultato di uno studio americano condotto in Italia. La ricerca è firmata dal National Institute of Aging (Nia), parte dei National Institutes of Health (Nih), e pubblicata su 'Hypertension', rivista dell'American Heart Association. Gli scienziati guidati da Angelina Sutin, del Nia-Nih di Baltimora, hanno messo 'sotto la lente' 5.614 abitanti di 4 paesi della Sardegna (range d'età 14-94anni, età media 42 anni, femmine nel 58% dei casi), coinvolti nel 'Sardinia Study of Aging' sostenuto dal Nia. I cittadini sardi partecipanti allo studio sono stati sottoposti a questionari specifici per valutare i livelli di onestà, altruismo, modestia, docilità, e parallelamente a esami a ultrasuoni per misurare lo spessore delle carotidi. Confrontando i dati, i ricercatori americani hanno quindi constatato che le personalità più competitive mostravano un ispessimento della parete carotidea.

Una condizione ritenuta fattore di rischio per infarto e ictus. Tre anni dopo le persone con indici più alti di scontrosità e irritabilità, e viceversa con indici più bassi di amabilità e simpatia, continuavano a presentare arterie più spesse: segno che progrediva una condizione ad alto rischio per cuore e cervello. Per i più intrattabili, addirittura, il pericolo di eventi risultava aumentato del 40%. In termini di probabilità di attacchi cardiovascolari, avvertono gli esperti, essere 'orsi' equivale a soffrire di sindrome metabolica.

Nel campione è stata anche valutata la copresenza di altri fattori di rischio come pressione alta, troppi grassi nel sangue, glicemia a digiuno, diabete. In generale, le rilevazioni hanno confermato che gli uomini sono più predisposti all'ispessimento delle arterie del collo. Ma le donne più iraconde annullano questo 'gap', cancellando con un colpo di spugna i benefici dello 'scudo' fornito dagli estrogeni durante l'età fertile.

pubblicità

Commenti

I Correlati

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti