Canali Minisiti ECM

Anticorpi di nuova era contro cancro seno. Sperimentato anche all' Int di Milano

Ginecologia | 12/10/2010 15:57

Anticorpi armati da far scoppiare come bombe intelligenti nel cuore del cancro, per portare'l'esplosivo' soltanto dove serve e abbattere gli effetti più devastanti della vecchia chemio: primo fra tutti, la perdita di capelli. A guidare la nuova era di terapie 'smart' contro il cancro al seno è il T-DM1, il primo di una nuova classe di molecole che arriva dopo 30 anni di tentativi falliti, protagonista di uno studio internazionale presentato in sessione plenaria a Milano al Congresso 2010 dell'Esmo (Società europea di oncologia medica)."Sono stati ottenuti risultati eccellenti - spiega Luca Gianni dell'Istituto nazionale tumori (Int) del capoluogo lombardo, che ha contribuito alla ricerca sulla nuova terapia - nel trattamento del tumore del seno Her2-positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 8 mila donne.

T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate 'anticorpi armati' e combina i benefici clinici di trastuzumab", un farmaco intelligente "che già ha cambiato per il meglio la storia naturale della malattia Her2-positiva, con un potente chemioterapico impossibile da somministrare da solo perché troppo tossico: il DM1, della famiglia delle maitansine". Un 'mix' che ottimizza l'efficacia e minimizza gli effetti collaterali: "Per esempio, l'alopecia si è ridotta dal 45% al 2%, così come la neutropenia e la diarrea", precisa Gianni. "Si apre una nuova era su due fronti - sottolinea Marco Venturini, presidente eletto dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) - Da un lato, abbiamo a disposizione un'arma rivoluzionaria da utilizzare nel tumore del seno Her2-positivo. Dall'altro, T-DM1 è un esempio efficace di quella che viene definita veicolazione specifica della chemioterapia alle cellule bersaglio.

Sarà sempre più frequente in futuro la messa a punto di molecole con queste caratteristiche". E non solo per combattere il cancro del seno, ma anche contro altri tipi di tumore. Anticorpi armati da far scoppiare come bombe intelligenti nel cuore del cancro, per portare 'l'esplosivo' soltanto dove serve e abbattere gli effetti più devastanti della vecchia chemio: primo fra tutti, la perdita di capelli. A guidare la nuova era di terapie 'smart' contro il cancro al seno è il T-DM1, il primo di una nuova classe di molecole che arriva dopo 30 anni di tentativi falliti, protagonista di uno studio internazionale presentato oggi in sessione plenaria a Milano al Congresso 2010 dell'Esmo (Società europea di oncologia medica).

pubblicità

"Sono stati ottenuti risultati eccellenti - spiega Luca Gianni dell'Istituto nazionale tumori (Int) del capoluogo lombardo, che ha contribuito alla ricerca sulla nuova terapia - nel trattamento del tumore del seno Her2-positivo, una forma che ogni anno in Italia colpisce circa 8 mila donne. T-DM1 è il primo di una classe di molecole denominate 'anticorpi armati' e combina i benefici clinici di trastuzumab", un farmaco intelligente "che già ha cambiato per il meglio la storia naturale della malattia Her2-positiva, con un potente chemioterapico impossibile da somministrare da solo perché troppo tossico: il DM1, della famiglia delle maitansine". Un 'mix' che ottimizza l'efficacia e minimizza gli effetti collaterali: "Per esempio, l'alopecia si è ridotta dal 45% al 2%, così come la neutropenia e la diarrea", precisa Gianni."Si apre una nuova era su due fronti - sottolinea Marco Venturini, presidente eletto dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) - Da un lato, abbiamo a disposizione un'arma rivoluzionaria da utilizzare nel tumore del seno Her2-positivo. Dall'altro, T-DM1 è un esempio efficace di quella che viene definita veicolazione specifica della chemioterapia alle cellule bersaglio. Sarà sempre più frequente in futuro la messa a punto di molecole con queste caratteristiche". E non solo per combattere il cancro del seno, ma anche contro altri tipi di tumore.

Commenti

I Correlati

Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne

La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità

Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi

Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse

Ti potrebbero interessare

Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne

La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità

Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi

Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse

Ultime News

Più letti