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Onde d'urto per la tendinopatia. Pubblicati i risultati di uno studio italiano

Medicina dello sport | 20/10/2010 14:37

Secondo uno studio italiano pubblicato sulla rivista specializzata American Journal of Sports Medicine, le onde d'urto sarebbero la soluzione ideale per ottenere una riduzione del dolore e riacquistare i movimenti naturali degli arti, compromessi il più delle volte dall'attività sportiva.
Il prof. Angelo Cacchio, coordinatore dello studio e docente di medicina fisica e riabilitazione presso l'Università La Sapienza di Roma, spiega: “le onde d’urto funzionano stimolano l'attivazione dei naturali processi biologici di riparazione e attualmente vengono usate con buoni risultati per curare diverse disturbi muscoloscheletrici, tra cui il gomito dei tennista e le lesioni al tendine di Achille. Noi ora ne abbiamo evidenziato l’utilità anche nel caso di un’altra ...caso di un’altra tendinopatia, quella che riguarda i tendini di inserzione prossimale degli ischiocrurali, ovvero i muscoli estensori dell’anca e flessori del ginocchio. Questa tendinopatia, abbastanza frequente negli sportivi, causa dolore appena sotto il gluteo soprattutto quando si sta seduti con le gambe semidistese (per esempio alla guida), se si prova a correre, a saltare un ostacolo o a calciare un pallone”.

L'équipe della Sapienza ha esaminato 40 atleti professionisti che accusavano il malessere da almeno sei mesi; la metà di essi ha seguito la terapia consueta, fatta di antidolorifici e fisioterapia, l'altra metà ha sperimentato invece le onde d'urto per quattro settimane. A tre mesi dall'inizio dei trattamenti, il secondo gruppo ha mostrato una riduzione del dolore e un recupero funzionale più elevati rispetto ai colleghi del primo gruppo. Sottolinea il prof. Cacchio: “i nostri dati indicano che le onde d’urto possono rappresentare una valida opzione da prendere in considerazione quando i trattamenti tradizionali falliscono e in alternativa alla chirurgia. Sebbene lo studio sia stato condotto su atleti professionisti, la nostra esperienza ci permette di affermare la validità della terapia anche negli sportivi amatoriali, nei quali anzi sembrerebbe funzionare anche meglio per l’assenza di importanti richieste professionali.

Per vedere dei benefici occorrono almeno tre o quattro sedute, ma già le prime due ci dicono se c’è un effetto positivo su dolore e funzionalità”.
Le onde d'urto presentano però anche alcune controindicazioni, come spiega ancora il professore: “da un punto di vista fisico le onde d’urto sono definite come onde acustiche ad alta energia. In pratica sono degli impulsi pressori con un fronte di salita rapidissimo in grado di generare una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare. Proprio per questa caratteristica intrinseca possono causare piccoli edemi che in un soggetto altrimenti sano vengono riassorbiti con facilità, mentre possono risultare pericolosi in alcune circostanze, per esempio in presenza di problemi di coagulazione e in chi assume farmaci anticoagulanti. In questi casi le onde d’urto sono controindicate.

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Fonte: American Journal of Sports Medicine

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