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Pediatri, vaccinare contro l’influenza tutti i bambini a partire dai sei mesi

Pediatria Redazione DottNet | 15/11/2010 21:18

Somministrare il vaccino contro l'influenza stagionale a tutti i bambini, a partire dai sei mesi di età, e non solo a quelli che soffrono di malattie croniche: è la raccomandazione che la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) rivolge a medici e famiglie a seguito della campagna di vaccinazione promossa dal Ministero della Salute. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Centro Nazionale di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, sottolinea la Sipps, 'la fascia d'età più colpita dai virus influenzali risulta essere quella pediatrica, che va da 0 a 14 anni, con un'incidenza pari a 1,43 casi per mille assistiti (1,92 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e 1,18 per mille nella fascia 5-14 anni)'.

 Il Ministero della Salute offre il vaccino gratuitamente ai bambini diabetici, asmatici, cardiopatici e, in generale, che soffrono di malattie croniche (quasi 20 mila in Italia) che rischierebbero, in caso di contrazione del virus, gravi conseguenze per la propria salute. Per tutti gli altri bambini, è il pediatra a decidere caso per caso l'opportunità del vaccino. I Pediatri della Sipps consigliano invece di vaccinare tutti i bambini, anche quelli non affetti da malattie croniche, a partire dai 6 mesi d'età, soprattutto se frequentano scuole e asili nido, in quanto 'i vantaggi medici e socioeconomici della vaccinazione sono maggiori dei potenziali rischi'. Intanto l'influenza stagionale, attesa in anticipo quest'anno, sta invece 'ritardando' il suo arrivo complici le temperature particolarmente miti degli ultimi giorni. Tuttavia sono in netto aumento le sindromi parainfluenzali, con circa 130mila nuovi casi a settimana.

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A sottolinearlo è il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco 'In Italia - spiega Pregliasco - i virus dell'influenza stagionale non sono ancora stati isolati, mentre sono stati già rilevati in vari Paesi del nord Europa. E' quindi presumibile che i primi isolamenti dei virus si possano determinare da noi nell'arco dei prossimi 15 giorni, ed entro le due successive settimane i casi dovrebbero iniziare ad essere consistenti'. L'influenza stagionale, precisa l'esperto, 'quest'anno era attesa in anticipo, per la presenza del virus H1N1 ad alta diffusività'. Ma le condizioni meteorologiche e le temperature abbastanza miti, rileva, 'ne stanno invece ritardando l'arrivo, favorito dal freddo'. Ad aumentare sono però le sindromi parainfluenzali: 'Siamo passati - afferma Pregliasco - da 80mila casi a settimana a circa 130.000 nuovi casi settimanali'.

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