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Nasce l’osservatorio INHES: un approccio scientifico innovativo alle abitudini alimentari in Italia

Nutrizione Redazione DottNet | 06/12/2010 12:56

Nasce l'Osservatorio INHES (Italian Nutrition & HEalth Survey), un nuovo osservatorio epidemiologico sulla dieta e gli stili di vita della popolazione del nostro paese, realizzato su un campione di 13.000 italiani di ogni età dai Laboratori di Ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso, con il contributo di Barilla. Uno strumento per entrare nella vera anima delle scelte alimentari degli italiani, da nord a sud, analizzare i loro stili di vita e le loro abitudini “a tavola”, scoprendo se davvero sono coerenti con il Modello Alimentare Mediterraneo, da poco riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO per la sua rilevanza sulla salute dell’individuo. Il Modello Mediterraneo, infatti, non solo garantisce benefici in termini di salute e benessere ma rappresenta uno stile di vita importante contro buona parte dei fattori di rischio che predispongono l’insorgenza delle principali patologie croniche del nostro tempo.Ogni professionista della salute (dal medico di medicina generale allo specialista) sperimenta quotidianamente la relativa difficoltà delle persone su aspetti che riguardano lo stile di vita e i comportamenti alimentari. Proprio su questi ultimi è appuntato l’obiettivo di INHES, un’analisi del comportamento alimentare degli italiani, dettagliato per luogo e per età. Con indubbi vantaggi – una volta noti i risultati - non solo per guidare le scelte di salute pubblica ma anche e soprattutto per aiutare le persone con indicazioni realmente efficaci e applicabili nella vita di tutti i giorni.

L’impatto di comportamenti alimentari e stili di vita non corretti

In Italia, il 34,2% delle persone è sovrappeso e il 9,8% è francamente obeso. Un problema che non risparmia l’infanzia,quasi 1 bambino su 3tra i 6 e gli 11 anni (oltre 1.100.000) ha problemi legati al Body Mass Index e al giro vita. Un significativo aumento nell'incidenza di sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e tumori è la conseguenza neppure troppo indiretta di questa situazione. "L'alimentazione ha un ruolo importantissimo nel preservare la salute delle persone. Se corretta, equilibrata e associata a uno stile di vita sano, essa ha un ben documentato effetto protettivo nei confronti di importanti patologie del nostro tempo come diabete, obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari e persino nei confronti di un gran numero di tumori – affermail Dr.

Andrea Ghiselli(Dirigente di Ricerca e Direttore Programma "Educazione e Comunicazione" dell'Istituto NazionaleRicerca Alimenti e Nutrizione - INRAN) - Tuttavia, gli italiani, come altre popolazioni europee, si stanno sempre più allontanando dal tradizionale Modello Alimentare Mediterraneo a favore di abitudini e scelte alimentari tipiche delle società occidentali che, insieme alla sedentarietà, sono responsabili di un sempre più marcato aumento di eccedenza ponderale. Siamo preoccupati soprattutto per i giovani, che seguendo modelli e mode poco equilibrati rischiano di disperdere in breve tempo quel "bonus" protettivo lasciato in eredità dai nonni".

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Osservatorio INHES: un approccio scientifico innovativo

L'Osservatorio INHES basato su un rigoroso approccio scientifico, a cui saranno chiamati a partecipare con intervista telefonica ben 13.000 cittadini dai 6 anni di età in su, nasce dunque per conoscere meglio che cosa stia accadendo sulle tavole degli italiani, quali abitudini si stanno perdendo, quali resistono e quali novità si stanno affermando. A garanzia dell'assoluta attendibilità dei risultati attesi, i Laboratori di Ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso hanno impostato la metodologia d'indagine con estremo rigore scientifico.“Il progetto dell’OSSERVATORIO INHES si differenzia da altre iniziative epidemiologiche del genere per il suo approccio scientifico, improntato alle regole della sperimentazione clinica, per la numerosità del campione e per l’omogeneità della raccolta dei dati - spiega il Prof. Giovanni de Gaetano(Direttore dei Laboratori di Ricerca “Centro Giovanni Paolo II”Università Cattolica Sacro Cuore – Campobasso) - La metodologia dello studio, dalla randomizzazione del campioneall’analisi dei dati, è unificata a livello centrale, a differenza di altri studi che si caratterizzano per una metodologia multicentrica con tutta la variabilità che questa comporta. Un altro aspetto importante di INHES è che il protocollo d’indagine è stato studiato in modo da inserire l’alimentazione in un quadro più generale di comportamenti e stili di vita”. Sapere quanti Italiani adottano ogni giorno una sana alimentazione e quanti invece se ne discostano è importante per la società e anche per la sanità pubblica, perché l'aumento nell'incidenza di disturbi di natura metabolica e cardiocircolatoria grava su tutto il sistema-salute del nostro paese. Basti pensare che soltanto sovrappeso, obesità e patologie correlate (in particolare, diabete e malattie cardiovascolari) costano ogni anno all'Italia 22,8 miliardi di € di soli costi diretti. “Ci auguriamo di essere sorpresi dai risultati dello studio, - spiega il Prof. de Gaetano - per esempio, sappiamo che in Italia si sta abbandonando il Modello Alimentare Mediterraneo, specie nelle fasce di età più giovani, ma non sappiamo se questa è una tendenza per tutta la Penisola o soltanto per alcune aree specifiche. Grazie al fatto che il campione comprende dai bambini agli anziani provenienti da ogni Regione italiana, INHES rappresenta davvero una straordinaria opportunità per fare il punto su dove sono gli Italiani rispetto alla tradizione alimentare del loro paese. Ciò contribuirà in modo significativo a individuare le ‘leve’ giuste per interventi di salute pubblica finalizzati alla prevenzione e alla salute”.

Il ruolo strategico di un modello di collaborazione proattiva

Da poco decretato patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO, il Modello Alimentare Mediterraneo, descritto per la prima volta negli anni Cinquanta per alcuni territori che si affacciano sul Mare Nostrum tra cui il Cilento e oggi esportato in tutto il mondo, ha, come è noto, un ruolo strategico nel preservare la salute delle persone. “Da tutti gli studi effettuati in questi anni, emerge in modo indiscutibile che il miglior modello alimentare in termini di salute è quello mediterraneo, - ricorda il Prof. de Gaetano – e con un intervento unico agendo sul comportamento alimentare, si è in grado di ottenere un risultato multiplo, o una prevenzione molto ampia della salute delle persone”. Il progetto che ha portato alla realizzazione dell'OSSERVATORIO INHES nasce dalla collaborazione tra l'UniversitàCattolica di Campobasso e Barilla, in uno spirito “proattivo” finalizzato al sostegno della ricerca scientifica su temi rilevanti per la società e le persone.

"Barilla vede l’alimentazione come un momento sociale e di condivisione. Per questo abbiamo scelto il Modello Alimentare Mediterraneo come nostro riferimento, perché rappresenta il punto di partenza sia per sane abitudini alimentari sia perché salvaguarda l’ambiente - sostiene il Dr. Roberto Ciati(Direttore Relazioni Scientifiche Esterne,Barilla) – Conoscere in modo preciso e scientificamente validato le abitudini alimentari degli italiani attraverso il progetto INHES è un passo coerente e fondamentale per disegnare la nostra offerta futura e, allo stesso tempo, un concreto esempio di collaborazione proattiva. Infatti, se da un lato la salute pubblica non potrà che avvantaggiarsi delle evidenze che emergeranno dall'OSSERVATORIO INHES, dall’altro, Barilla potrà avvalersi di tali nuove conoscenze per continuare a sviluppare prodotti e processi sostenibili a beneficio della salute e del benessere delle persone".

Riferimenti bibliografici

1. BCFN, Barilla Center for Food and Nutrition. Crescita sana e nutrizione nei bambini. Parma 2010.

2. ISS, Istituto Superiore di Sanità. Okkio alla Salute. https://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/default.asp.

3. WHO/FAO, World Health Organization/Food and Agricultural Organization. Obesity: preventing and managing the global epidemic. WHO Technical Report Series 894.2000.

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