Nel corso di uno studio effettuato presso il Dipartimento di Immunologia della Jilin University in Cina è stato valutato l’effetto terapeutico della leflunomide, composto dotato di proprietà immunosoppressive, anti-infiammatorie e antireumatiche, sullo sviluppo della nefrite di lupus in un sistema autoimmune. È noto che i topi affetti da malattie del trapianto contro l’ospite, indotto dal trasferimento dei linfociti dei genitori BALB / C in ibridi F1, sviluppano una sindrome caratterizzata all’iperattività delle cellule B, la produzione di anticorpi e la glomerulonefrite complesso-mediata immune.
Come protocollo, in questo studio, sono state eseguite delle somministrazioni giornaliere di leflunomide (15g/kg/giornaliere) per due settimane dopo l’induzione della malattia. Al follow-up si è osservato una drastica riduzione della produzione di anticorpi e la deposizione del complesso immune nel rene, portando a rilevare il danno renale e la riduzione della mortalità. Si è quindi concluso che l'effetto terapeutico della leflunomide sui topi lupus-prone è stato in parte dovuto all’inibizione del segnale della via TLR9, che è stata una componente importante del sistema immunitario innato.
Bibliografia: He C et al Therapeutic effect of leflunomide on the development of experimental lupus nephritis in mice. Rheumatol Int. 2010 Dec 3.
Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast
Studio pubblicato sull'American journal of transplantation
Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa
E' una malattia renale autoimmune che compromette la funzione del rene: circa un terzo dei pazienti con nefropatia membranosa progredisce verso la fase terminale
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