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Freud batte il Prozac

Psichiatria Redazione DottNet | 01/10/2008 20:55

 Nell'era del Prozac e delle terapie mordi-e-fuggi la dottrina di Sigmund Freud si dimostra ancora una volta vincente. E' questa la conclusione di 23 studi effettuati su più di mille pazienti da due ricercatori tedeschi, Falk Leichsenring, dell'università di Giesen e Sven Rabung dell'università di Amburgo-Eppendorf. 

 Lo studio è stato pubblicato sul numero di mercoledì della 'Jama', rivista dell'American Medical Association, la più grande associazione di medici negli Usa. I due ricercatori hanno notato come, con una frequenza di tre sedute a settimana per almeno un anno, la psicoanalisi di scuola freudiana sia la più efficace tra quelle adottate. Tanto che i due studiosi hanno concluso che per psichiatri e psicologi è giunta l'ora di riscoprire il lettino di Freud, dato da molti ormai per superato. I pazienti esaminati erano affetti da depressione, anoressia nervosa, disturbi borderline di personalità, caratterizzati per esempio da paura dell'abbandono, incapacità di controllare la rabbia, gravi e frequenti oscillazioni dell'umore.

Su questi Rabung e Leichsenring hanno individuato significativi miglioramenti sia durante la terapia, sia nel periodo immediatamente successivo. Una riscoperta della terapia freudiana declasserebbe chi giudica preferibile l'uso di psicofarmaci e i tantissimi seguaci di altre terapie analitiche, quasi tutte a breve termine, come la terapia comportamentale-cognitiva.

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Gli esperti comunque non si sbilanciano:''La ricerca dimostra in realtà che per soggetti affetti da disturbi borderline la terapia a lungo termine è più efficace'', ha commentato il dott. Andrew Gerber della Columbia University di New York. Gli ha fatto eco la dottoressa Barbara Milrod del Weill Cornell Medical College, convinta che per affermare la superiorità della dottrina freudiana nel terzo millennio occorrono numerose altre prove. ''Siamo realisti, - ha detto la Milrod - i maggiori istituti psichiatrici hanno abbandonato la terapia freudiana perchè non hanno avuto riscontri positivi''. In tanti però, hanno appoggiato la tesi dei due studiosi tedeschi. ''Se ben fatto, il metodo di Freud può effettivamente essere il più efficace, questa ricerca è un punto di svolta per le terapie intensive'', ha detto Bruce Wampold, direttore del dipartimento di psicologia alla Wisconsin University.

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