L’obiettivo della Presidenza e del Consiglio Direttivo non fu solo quello di continuare le attività già consolidate negli anni precedenti, ma anche di impostare una diversificazione delle attività scientifiche tale da assicurare alla Società un impegno temporalmente meglio distribuito e più diversificato sul piano dei contenuti. A tale scopo venne formalizzato un incarico biennale di consulenza nei confronti del Dott. Roberto Marchioli, metodologo di riferimento per studi multicentrici, quale responsabile del Centro Studi SIC, come da puntuale modifica di Statuto.
La necessità di un referente per il Centro Studi che non apparisse legato da rapporti precedenti con i membri del CD ma il cui profilo professionale potesse garantire il futuro avviamento di quell’attività di confezionamento e di monitoraggio di studi multicentrici nel quale la Società potesse riconoscersi, era apparsa evidente sin dai primi mesi della nuova Presidenza. Dopo un iniziale, contenuto investimento in strumentazione informatica atta a rendere la SIC autonoma sotto il profilo della gestione e del monitoraggio dei dati, il Centro Studi mise in atto una procedura di censimento delle strutture cliniche che partisse dalle Cattedre di Cardiologia afferenti al raggruppamento scientifico/disciplinare MED/11 e che potesse, della rete iniziale, costituirne l’ossatura. L’occasione per il primo studio fu fornita da Novartis, con la attribuzione al Centro Studi del coordinamento, per l’Italia, di uno studio internazionale finalizzato alla utilizzazione di un anticorpo monoclonale anti‐interleuchina 1 quale trattamento di profilassi cardiovascolare in pazienti affetti da pregresso infarto miocardico e caratterizzati da elevati valori di proteina C‐reattiva. Il Progetto prevedeva l’arruolamento di 6900 pazienti in vari Paesi (poco meno di 300 per l’Italia) da seguire per un arco di quattro anni e mezzo. Sul piano del Congresso annuale sono state create le prestigiose letture Lancisi e Da Vinci, rispettivamente per le Scienze Cliniche e quelle di base, oltre alla creazione del Premio Condorelli, che intendeva essere un riconoscimento ad uno studioso Italiano, a conclusione di carriera, che avesse dato significativi contributi alle Scienze Cardiovascolari di base o applicate, nell’Insegnamento della Cardiologia o nella Pratica Clinica Cardiovascolare.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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