Il Consiglio Direttivo e le Commissioni del Congresso si sono impegnate a restituire alla Università parte della dignità che le era stata sottratta, per far crescere nuovi stimoli di ricerca e consentire ad essa di affrontare nuove sfide. Noi ci siamo impegnati a fare ciò e al di là dei risultati dobbiamo essere orgogliosi quanto meno del nostro impegno. Noi abbiamo rifiutato la logica del declino. Il Consiglio Direttivo e la Commissione del Congresso si sono rimboccati le maniche e hanno cercato di rendere il Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia un congresso che unisse le più importanti acquisizioni scientifiche sia a livello nazionale che internazionale, e il tutto mentre il Paese si trova nelle secche della crescita economica zero.
E’ naturale quindi che il Consiglio Direttivo e la Commissione del Congresso sentano come primo dovere quello di ringraziare tutti voi colleghi che avete partecipato al congresso per quanto avete fatto. Lo avete fatto per voi stessi, per i vostri collaboratori, e per il senso riconosciuto di appartenenza universitaria. Dobbiamo rivendicare a viso aperto questa nostra capacità di produzione scientifica. Soprattutto in un momento come questo in cui riemergono nel nostro paese antichi e mai sradicati pregiudizi nei confronti dell’Università. Quando figure di primo piano delle istituzioni e del mondo dei mass‐media si spingono a dipingere come impresentabile l’Università italiana senza che si alzi una sola voce dal mondo della politica a smentire quello che noi riteniamo un’autentica falsità. E se non lo fanno loro dobbiamo farlo noi e il Congresso Nazionale di Cardiologia può essere un ottimo veicolo per questo messaggio. Il Congresso di Cardiologia si rivolge non solo ai medici universitari ma a tutti coloro che praticano assistenza cardiologica di ottima qualità anche se non hanno come compiti istituzionali la ricerca e l’insegnamento.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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