Consultori pubblici 'in sofferenza' nel nostro Paese. Queste strutture, nate nel 1975, sono infatti insufficienti per numero: sono 2.097, circa il 30% in meno di quanto necessario. Inoltre, non hanno un adeguato personale: solo nel 4% dei casi operano tutte e 8 le figure professionali previste. Spesso, infine, sono incapaci di assolvere a tutti i loro compiti, con solo una minima parte che, ad esempio, garantisce i colloqui con gli adolescenti. Il punto della situazione e' stato fatto oggi a Roma in occasione del convegno 'Adolescenti, sesso, internet e tv: comportamenti virtuali e rischi reali - A 35 anni dalla nascita dei consultori le esigenze dei ragazzi oggi' organizzato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo). "Il consultorio familiare - ha ricordato Giovan Battista Ascone, direttore dell'Ufficio X, Tutela della salute della donna e dell'età evolutiva, del ministero della Salute - è il luogo della prevenzione e della cura del disagio legato al ciclo di vita personale e di coppia e ha tra i compiti istituzionali primari il sostegno alla donna e alla famiglia e in particolare alla genitorialità. Nonostante gli sforzi compiuti per offrire servizi efficaci, il numero dei consultori familiari è andato negli anni contraendosi, un po' per accorpamento, un po' per vere e proprie chiusure".
Secondo l'esperto, "di fatto nel tempo i consultori familiari non sono stati, nella maggior parte dei casi, ne' potenziati ne' adeguatamente valorizzati. Solo poco più della metà delle Regioni italiane ha recepito il Progetto obiettivo materno infantile (Pomi) del 2000: attualmente in Italia esistono 2.097 consultori pubblici. La regione che ne conta di più è l'Emilia Romagna che ne ha 204, in coda c'è il Molise con 7 strutture". Secondo i dati del rapporto 'Organizzazione e attività dei consultori familiari pubblici in Italia anno 2008' del ministero della Salute, la qualità della sede consultoriale è giudicata dagli operatori buona per il 55%, mediocre per il 29% e solo il 3% delle sedi consultoriali viene definito fatiscente. Nel 4% dei casi sono presenti 8 figure professionali, nel 21% ve ne sono 6-7; nel 45% quattro o 5 e nel 23% da 1 a 3. Le figure più presenti sembrano essere, rispettivamente, quella dell'ostetrica, dello psicologo, dell'assistente sociale e del ginecologo, ma in molti casi non sono presenti contemporaneamente nella stessa struttura consultoriale, così da rendere spesso difficile l'attività di equipe.
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