E' articolata in 10 punti la Carta dei diritti del bambino nato prematuro, realizzata da un gruppo di esperti, tra neonatologi, ginecologi, esperti internazionali, Oms e associazioni di genitori, su iniziativa dell'associazione Vivere onlus, presentata questa mattina al Senato. L'Italia è il primo paese al mondo a predisporre un documento del genere, raccogliendo così l'invito fatto a settembre scorso dal segretario dell'Onu, Ban Ki Moon, alle Nazioni Unite a lavorare per la salute materna e infantile. Obiettivo della carta è far riconoscere alle istituzioni il diritto dei nati pretermine di usufruire da subito e nel futuro del massimo livello di cure e attenzioni adeguate alla loro condizione. In questo percorso di diritti, si inizia stabilendo che il neonato prematuro deve essere considerato una persona.
Negli articoli successivi e' inoltre stabilito che tutti i bambini hanno diritto a nascere in un ambito assistenziale che garantisca sicurezza e benessere, ad avere ogni trattamento congruo al proprio stato di salute, terapie per alleviare il dolore e cure compassionevoli in fase terminale. C'è anche il diritto ad avere contatto immediato con i genitori, ad usufruire dei benefici del latte materno durante tutta la degenza e ad essere allattato al seno non appena possibile. E' inoltre previsto che i genitori siano informati correttamente, siano sostenuti nell'acquisizione delle loro particolari competenze genitoriali, che il neonato abbia continuità di cure anche dopo il ricovero con un piano di assistenza personale condiviso con i genitori, ad avere cure riabilitative nel caso di disabilità e a beneficiare della collaborazione tra istituzioni, enti e terzo settore per l'assistenza.
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