Con i primi freddi autunnali comincia la raccolta dei funghi. Un hobby appassionante per molti, ma da esercitare con attenzione. Per prevenire casi di intossicazione o veri e propri avvelenamenti, l'Ispettorato micologico del dipartimento di sanità pubblica di Forlì segnala una serie di regole da seguire: ad esempio, evitare il consumo di funghi in grandi quantità e in pasti ravvicinati, ricordando che sono sempre un alimento difficile da digerire.
Ancora: evitare il consumo da parte di bambini, donne in gravidanza, persone che soffrono di intolleranze alimentari o disturbi dell'apparato digerente; evitare il consumo di funghi che non provengono dalla rete commerciale o, se raccolti da privati, di cui non sia stata identificata con certezza la specie da parte di persone qualificate; ricordare infine che la quasi totalità dei funghi commestibili provocano disturbi, o veri e propri avvelenamenti, se consumati crudi, poco cotti o in quantità eccessive.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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