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Pasta fonte di buonumore e nemica di depressione

Nutrizione Redazione DottNet | 02/10/2008 15:18

Felici con un piatto di spaghetti. E non è solo un modo di dire. I nutrizionisti, infatti, promuovono la pasta non solo come toccasana per benessere fisico ma anche per quello psicologico. "La pasta, infatti, contiene il triptofano, un aminoacido che si trasforma in serotonina, il cosiddetto ormone della felicità ed è per questo che mangiando la pasta si ha una sensazione di benessere e di piacere", spiega Mauro Defendente Febbrari, esperto in malattie del metabolismo e Nutrizione Chimica.

A mettere in evidenza gli effetti positivi del nostro piatto nazionale - gli italiani sono infatti i primi consumatori al mondo con 28 kg a testa all'anno - sull'umore anche Maria Gabriella Carfora sottolineando come i dati scientifici dimostrino che con un'alimentazione priva di carboidrati si rischia, dopo qualche mese, depressione, irritabilità ed insonnia. E non sono gli unici danni legati a una dieta che 'cancella' i primi piatti. "Eliminare i carboidrati dalla tavola per mangiare più proteine, a lungo andare provoca problemi che possono interessare diversi organi come i reni e
il cuore - spiega Giorgio Calabrese, docente di alimentazione e nutrizione umana all'università Cattolica S.

Cuore di Piacenza e membro dell'Authority europea sicurezza alimentare - mentre mangiare un buon piatto di pasta apporta il giusto apporto di carboidrati e una lenta secrezione di insulina permettendoci di difenderci dall'obesità". Sì alla pasta dunque anche per chi vuole controllare la linea? "Certo", dice Primo Vercilli, medico dietologo.
"Le 350 calorie fornite da 100 grammi di spaghetti, o altra pasta, sconditi non possono essere accusate di creare problemi dietetici. Che la pasta faccia ingrassare - prosegue - è un luogo comune che va sfatato. Analizzando le caratteristiche nutrizionali della pasta, è da sottolineare poi che l'amido (che costituisce la percentuale più alta dei carboidrati presenti nel prodotto) è una fonte energetica ottimale, ed è di elevatissima digeribilità". Al festival "I primi d'Italia" saranno protagonisti, oltre la pasta, riso, zuppe, gnocchi e polenta, in una quattro giorni culinaria che prevede degustazioni, lezioni di cucina, dimostrazioni di grandi chef, momenti di cultura e di spettacolo dedicati alla pasta e ai prodotti agroalimentari indispensabili per la creazione dei primi.
 

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