Cattiva alimentazione e mancata attivita' fisica potrebbero non essere i soli responsabili dell'obesita' infantile: scienziati dell'universita' del Michigan (Usa) hanno scoperto che un deficit di vitamina D favorisce l'accumulo di grasso addominale nei bambini. Lo spiega l'osservatorio Federsalus, che cita uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition. La ricerca, durata circa 30 mesi, e' stata portata avanti a Bogota', in Colombia, su 479 bambini tra i 5 e i 12 anni. Il team, coordinato dall'epidemiologo Eduardo Villamor e affiancato da colleghi dell'Universidad Nacional de Colombia, ha prelevato e analizzato campioni di sangue a inizio ricerca, individuando un deficit di vitamina D nel 10% nei soggetti e livelli insufficienti della stessa vitamina nel sangue di un altro 46%.
Nello studio i ricercatori hanno inoltre valutato altri parametri, tra cui il giro-vita e l'indice di massa corporea. ''Nella fase iniziale della ricerca i bambini con i piu' bassi livelli di vitamina D nel sangue tendevano ad aumentare di peso piu' velocemente dei coetanei con livelli piu' elevati'', spiegano i ricercatori, come riporta Federsalus. ''In piu', alla carenza di vitamina D erano correlati sia l'accumulo piu' vistoso di grasso addominale sia, nelle femmine, problemi di crescita in altezza''. ''La carenza di vitamine del gruppo D - aggiungono - puo' dunque esporre i bambini al rischio di diventare obesi.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Commenti