Per la prima volta al mondo sarà testato su 12 pazienti un vaccino 'disegnato' per curare una malattia autoimmune. Riprogrammando il sistema immunitario promette di far guarire dalla celiachia. Entro fine anno saranno avviati a Melbourne, in Australia, i test clinici del siero sull'uomo: l'annuncio arriva dal Congresso internazionale sulla celiachia, organizzato a Genova dall'Associazione italiana celiachia. Una speranza concreta per i tanti pazienti che soffrono di questa malattia: soltanto in Italia oltre 75.000 persone, ma si stima che siano oltre mezzo milione gli italiani che non sanno di essere celiaci.
Costretti a una dieta rigorosa, i celiaci devono mettere al bando pasta, pane, biscotti ma anche le salse e tutto ciò che può essere contaminato dalla farina, come la frittura. I sintomi (vomito, diarrea, perdita di peso) nascondono difetti di digestione e assorbimento intestinale degli alimenti e provocano di conseguenza gravi complicanze: dall'osteoporosi, all'aborto spontaneo, al temuto linfoma intestinale. Il vaccino curativo è rivoluzionario: è infatti in grado di riprogrammare il sistema immunitario dei celiaci per indurlo a tollerare il glutine.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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