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Ipertensione, ecco come combatterla

Cardiologia Redazione DottNet | 02/10/2008 18:11

 No all'alcol, al fumo e al cibo spazzatura e molta, molta parsimonia con il sale in cucina, non consumarne mai più di 5 grammi al giorno, pari a un cucchiaino da tè: queste sono alcune delle regole d'oro per prevenire e combattere l'ipertensione, un nemico giurato della salute cardiovascolare che ha ormai raso al suolo ogni barriera di età e colpisce i giovani come gli adulti, con le stesse conseguenze a lungo termine. 

I consigli per difendersi dalla pressione alta arrivano dal XXV congresso della Società Italiana dell'Ipertensione arteriosa (SIIA) di Roma, in cui quest'anno si è voluto puntare l'attenzione sui giovanissimi, tra i quali l'ipertensione si fa sempre più comune. ''Proprio i giovani sono quelli che in un certo senso rischiano di più - dichiara Bruno Trimarco, presidente SIIA - in quanto il problema dell'ipertensione giovanile è ancora poco percepito dai medici e ancora manca in Italia un'adeguata aderenza agli screening di controllo che andrebbero fatti a partire dall'età neonatale''. Infatti se l'ipertensione riguarda circa 15 milioni di adulti, non meno grave è che il 3% dei bimbi fino a 10 anni e il 9% di quelli tra 10 e 18 anni sono ipertesi; una sottostima, precisa Trimarco, quelli non diagnosticati sono molti di più. Cosa fare per tenere la pressione sotto controllo, ovvero entro i valori normali 80/120 ? I giovani in particolare devono evitare fumo e alcol e 'fast food', cibi ricchi di sale e energy drink troppo ricchi di caffeina. Ma una dieta sana è il consiglio valido per tutti, a cominciare dal sale: l'eccessivo consumo di sale infatti è una delle cause dell'ipertensione, che oggi colpisce oltre un miliardo di persone al mondo e che si stima entro il 2025 arriverà a colpire oltre 1,5 miliardi di persone, ovvero un adulto su tre dopo i 25 anni avrà la pressione alta.

Sono tanti i trucchi per ridurre l'introito giornaliero di sale: spezie al posto del sale per cucinare insaporire gli alimenti, mai mettere in automatico il sale sulle pietanze, e stare sempre attenti al contenuto di sale nei cibi acquistati al supermercato, leggendo l'etichetta; promossi gli alimenti contenenti meno di 0,3 grammi di sale per 100 grammi, ovvero meno di 0,1 grammi di sodio. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non assumere più di 5 grammi di sale al giorno, un cucchiaino da tè, compreso quello già presente nei cibi (ovvero il 75% di tutto il sale che mangiamo). E proprio per limitare l'apporto 'inconsapevole' di sale direttamente contenuto nei cibi la SIIA all'inizio dell'anno ha stretto un accordo con l'associazione panificatori per ridurre del 10% il contenuto di sale nella preparazione del pane, una riduzione non percepibile al palato ma significativa. ''Alla fine dell'anno - anticipa Trimarco - avremo i primi risultati su quanti panificatori stanno aderendo all'iniziativa, sono soprattutto i grandi a poterlo fare con facilità''.

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