Parte anche a Reggio Emilia la sperimentazione dello studio epidemiologico promosso e finanziato da Aism (l'Associazione italiana sclerosi multipla) e dalla sua Fondazione per verificare l'incidenza della Ccsvi, cioè il restringimento di alcune vene che portano il sangue al cervello, nella sclerosi multipla. Un restringimento che, secondo la teoria del professor Paolo Zamboni, sarebbe causa degli accumuli anormali di ferro riscontrati appunto nella sclerosi multipla.
Le prime fasi dello studio sono state dedicate alla formazione dei sonologi (coloro che studiano gli ultrasuoni applicati alla medicina) selezionati per svolgere l'esame diagnostico, come da protocollo, e al reclutamento delle persone da esaminare nei 41 centri che aderiscono allo studio. Tra i centri partecipanti, l'Arcispedale Santa Maria nuova di Reggio, sotto la guida della dottoressa Luisa Motti. I primi esami sonologici si svolgeranno nel reparto di neurologia diretto da Norina Marcello. A Reggio opera uno dei sonologi che fanno parte della commissione centrale, che leggerà gli esami svolti nei 41 centri che aderiscono allo studio.
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All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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