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Ictus, esame trigliceridi dopo pranzo è una spia attendibile

Cardiologia Redazione DottNet | 21/02/2011 19:44

Il rischio di ictus sale sia per gli uomini che per le donne se si hanno livelli più alti di trigliceridi non a digiuno. E' la conclusione di uno studio danese pubblicato su Annals of Neurology che evidenzia come la misura dei grassi nel sangue potrebbe diventare una spia diagnostica per la prevenzione precoce dell'infarto cerebrale'. Lo hanno stabilito i ricercatori del Copenhagen University Hospital esaminando i dati clinici di oltre 7.500 donne e 6.300 uomini monitorati in un arco temporale di 33 anni.

 Per le donne l'aumento del rischio e' stimabile tra 1,2 e 3,9 volte in più se i trigliceridi superano rispettivamente gli 89 mg/dl e i 443 mg/, mentre negli uomini, con gli stessi valori, il rischio cresce dall'1,2 al 2,3 mg/dl.
I ricercatori hanno voluto indagare un'area che solitamente sfugge all'identikit per il rischio cardiovascolare.
Attualmente, infatti, le raccomandazioni sanitarie puntano il dito sul colesterolo come fattore chiave per prevenire l'ictus, evitando di prendere in considerazione il valore dei trigliceridi misurati dopo i pasti.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte a livello globale, responsabili di oltre 17 milioni di morti in tutto il mondo (2004), di cui 5,7 milioni dovuti a ictus.

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