D'ora in poi per diagnosticare il tumore alla vescica non saranno più necessari esami invasivi come la cistoscopia, ma potrebbe bastare un semplice test delle urine. A sperimentarlo con successo è stato il reparto di Urologia universitaria dell'ospedale Molinette di Torino, come spiega uno studio pubblicato sul 'Journal of Urology'. Finora per fare la diagnosi ci si basava sul riconoscimento dei sintomi, come l'ematuria, cioè l'emissione di sangue con l'urina, che in 1/4 dei pazienti si verifica quando la malattia è già infiltrante.
All'ospedale Molinette di Torino sono infatti riusciti a diagnosticare questo tumore grazie a un semplice test delle urine.
Finora la diagnosi si era basata principalmente sul riconoscimento dei sintomi, il piu' frequente dei quali e' l'ematuria, cioe' l'emissione di sangue con l'urina, che in 1/4 di questi casi rivela una malattia gia' infiltrante, per cui serve l'asportazione chirurgica della vescica. Il metodo piu' affidabile per la diagnosi e per i controlli successivi dopo asportazione endoscopica del tumore e' stata la cistoscopia, esame invasivo, costoso e fastidioso, che deve essere ripetuto, spesso per tutta la vita. Per tale motivo si ricorre ad altri test non invasivi sulle urine (esame citologico, uCyt+, BTA stat NPM22), ma nessuno di questi e' affidabile quanto la cistoscopia.
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