Mamme nonostante tutto. Ovvero diventare mamme anche se si è subito un trapianto d'organi o si è da poco avuto un cancro. Oggi, grazie agli enormi progressi della medicina perinatale, questo è possibile, e si aprono nuove frontiere per la maternità. A fare il punto e delineare le sfide del futuro per il settore della salute neonatale sono gli esperti riuniti a Firenze per il XIV Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP). Un'occasione per puntare i riflettori sulle criticità presenti, a partire dalle problematiche legate alle nascite pre-termine, ma anche per sottolineare gli avanzamenti della medicina in questo campo, che pongono l'Italia, affermano i medici, ''in prima linea per la salute di mamme e neonati''.
''L'Italia - rileva il presidente SIMP Gianpaolo Donzelli - occupa una posizione buona o quanto meno in linea con quella degli altri paesi europei per quanto riguarda la salute perinatale sia riferita alla mamma che al neonato. Tuttavia, rimangono ancora aperte alcune problematiche come i nati pretermine che, nel nostro Paese, rappresentano il 6,5% dei nati vivi''. L'innalzamento dell'età materna e il maggior ricorso alla procreazione assistita, con conseguenti nascite gemellari, costituiscono la causa principale dei nati prematuri, di cui i neonati gravemente pretermine (<32 settimane) rappresentano lo 0,9%, mentre il 5,6% ha età gestazionale tra 32<37 settimane. Si registra, poi, un aumento dei parti cesarei, che mette l'Italia in pole position con la percentuale più alta d'Europa (37%).
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