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Cardiologia, paziente più tutelato se il medico è hi-tech

Cardiologia | 11/04/2011 18:59

I pazienti dei medici "tecnologici" hanno pressione e glicemia più basse, prendono meno farmaci, sono più raramente obesi o diabetici e di rado hanno avuto un infarto. Secondo i dati raccolti dallo studio Effectus, che ha coinvolto oltre mille 'camici bianchi" e poco meno di 10mila pazienti, i medici che gestiscono i dati dei loro assistiti attraverso il computer e il web sono più attenti alla valutazione del rischio cardiovascolare e più aggiornati. Ma il 27 per cento dei medici usa ancora "penna e calamaio" e segue i pazienti con una cartella clinica cartacea.

La ricerca, presentata durante il Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec) che si è svolto a Genova nei giorni scorsi, coordinata dalla Cattedra di Cardiologia dell'Università di Roma La Sapienza presso l'Ospedale Sant'Andrea, ha coinvolto 1.078 tra medici di famiglia e specialisti cardiologi e diabetologi, sparsi su tutto il territorio nazionale, con un'età media di 50 anni e uomini nel 73 per cento dei casi. Il primo risultato è la maggiore attenzione e capacità di gestione del rischio cardiovascolare.

I medici hanno difficoltà a raggiungere gli obiettivi raccomandati in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari, ad esempio far smettere di fumare chi fuma, abbassare la pressione o la glicemia in chi è iperteso o diabetico, ha spiegato Giuliano Tocci, coordinatore della ricerca e Delegato Regionale SIPREC per la Regione Lazio, Cattedra di Cardiologia dell'Università di Roma "La Sapienza" presso l'Ospedale Sant'Andrea.

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''Un supporto elettronico aiuta il medico a ricordare quali sono gli aspetti di un singolo paziente - ha aggiunto Tocci - che non vanno bene e quali obiettivi deve prefiggersi di raggiungere e aiuta il medico a 'fare ordine' tra le diverse discipline, pur lasciando ampia libertà di scelta secondo esperienza e conoscenza del medico e soprattutto secondo le caratteristiche di ogni singolo paziente. Strumenti nuovi, farmaci nuovi, migliori possibilità di intervento e migliori possibilità di comunicazione medico-paziente sono parte integrante della strada da seguire nel prossimo futuro''.

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