Canali Minisiti ECM

Obesità, a rischio i bambini italiani

Nutrizione Redazione DottNet | 07/10/2008 23:02

I bambini italiani sono sempre più grassi, ma le mamme non sembrano preoccuparsene. Secondo i dati della rilevazione 'Okkio alla salute', condotta dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, infatti, ogni cento bambini della terza elementare 24 sono in soprappeso e 12 obesi.

Complessivamente si stima che siano oltre un milione i bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi legati al peso eccessivo: più di un bambino su tre. Lo studio, presentato a Roma alla presenza del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, è stato condotto in 18 regioni italiane (non hanno aderito Lombardia e Trentino-Alto Adige) da 1.028 operatori del Servizio Sanitario Nazionale, che hanno misurato il peso e l'altezza di circa 46mila bambini in 2.610 scuole primarie, calcolandone l'indice di massa corporeo. Secondo i dati, il sovrappeso appare molto diffuso, con valori vicini alla media nazionale del 24% in diverse aree del Paese; mentre l'obesità è un problema che tocca maggiormente le regioni del Sud, con il primato negativo alla Campania (21%), seguita da Sicilia (17%) e Calabria (16%), contro una media nazionale del 12%.

Tra i fattori responsabili del fenomeno ci sono sicuramente le cattive abitudini alimentari, come ad esempio saltare la prima colazione (11%) o farla in maniera non adeguata (28%); fare una merenda a scuola qualitativamente non corretta (82%), non consumare frutta e verdura (23%) e bere ogni giorno bevande zuccherate (41%). Non da meno è la scarsa attività fisica: solo un bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, mentre uno su 4 passa più di 4 ore davanti alla televisione.

pubblicità

Di fronte a questi dati, tuttavia, nemmeno i genitori sembrano particolarmente preoccupati: circa 4 madri su 10 di bambini con sovrappeso o obesità pensano infatti che il loro figlio non abbia un peso eccessivo rispetto all'altezza; mentre molti genitori di bimbi sovrappeso/obesi sembrano non valutare correttamente la quantità di cibo da loro assunta. Fondamentale in questo senso il ruolo della scuola, dato che il 64% degli istituti possiede una mensa, ma solo il 12% di queste distribuisce quotidianamente alimenti sani (frutta, latte, yogurt). ''Da questi dati riscontriamo che l'obesità non viene affatto ancora percepita come una malattia - ha commentato il sottosegretario Martini - e questo è un problema, soprattutto se si comincia da quando si è bambini, con il forte rischio che diventi poi un fattore strutturale. Per evitarlo, l'attività fisica va considerata alla stregua di un vero e proprio farmaco''. ''Per questo ho chiesto al ministro Gelmini un maggiore coinvolgimento da parte delle scuole per tenere più aperte le palestre, per portare l'obbligo dell'attività fisica settimanale a due ore e - ha concluso Martini - per l'introduzione di alimenti sani nelle mense''

Commenti

I Correlati

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti