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Forum nefrologia, il paziente va coinvolto nella terapia

Nefrologia | 20/04/2011 08:56

Il coinvolgimento del paziente nella scelta dei tempi di somministrazione del farmaco per trattare l'anemia renale rende più efficace la terapia. E' quanto emerge dal Forum nazionale di nefrologia Amgen Dompe' patrocinato dalla Sin, societa' italiana di nefrologia, che si sta svolgendo ai Giardini Naxos a Messina. 'Nella scelta della terapia è importante coinvolgere il paziente - dice Rosanna Coppo, direttore del reparto di nefrologia, dialisi e trapianto dell'ospedale Regina Margherita di Torino - che in prima istanza opta sempre per il trattamento medico rispetto alle trasfusioni, che possono comportare però rischi di infezione e di immunizzazione'.

Nel trattamento dell'anemia renale l'Italia si conferma all'avanguardia e in linea con le più recenti posizioni internazionali. 'La società europea di nefrologia, ERA-EDTA - dice Francesco Locatelli direttore del dipartimento di nefrologia, dialisi e trapianto renale dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco - ha pubblicato a giugno un documento in cui evidenzia i rischi legati alle trasfusioni, da evitare il più possibile. Obiettivo del trattamento medico non è solo raggiungere i valori ottimali, ma raggiungere tali valori usando la dose più bassa possibile di farmaci, ottenendo quindi una personalizzazione della terapia'. D'ora in poi i 6 milioni di Italiani che hanno una malattia renale potranno essere curati al top delle conoscenze mediche grazie a Nephromeet, la prima piattaforma virtuale che collega oltre 1800 nefrologi di tutta Italia.

Si tratta di una community in cui gli specialisti potranno confrontarsi e ottimizzare le pratiche cliniche per garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile. L'iniziativa è promossa dalla Societa' Italiana di Nefrologia (Sin) ed è stata presentata  in occasione del National Forum di Nefrologia Amgen Dompe', in svolgimento a Giardini Naxos (Messina). ''La Sin ha deciso di sfruttare le potenzialità delle tecnologie online - commenta Giusto Viglino, Direttore di Nefrologia e Trapianto all'Ospedale di Alba (Cuneo) - per realizzare una rete delle conoscenze nefrologiche al servizio degli specialisti e, quindi, dei malati''.

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In pratica, verrà creata un'area di condivisione delle conoscenze tra medici nefrologi e Unità Nefrologiche attraverso lo scambio di documenti multimediali che descrivono lo stato dell' arte delle procedure e dei percorsi diagnostici e terapeutici. Gli esperti della Sin verranno divisi in Gruppi di Studio che lavoreranno in 6 diverse aree di ricerca: trattamenti depurativi; accessi vascolari; trattamento conservativo dell' insufficienza renale cronica; elementi traccia del metabolismo minerale; immunopatologia renale; adulto e bambino. Ciascun Gruppo di Studio caricherà sulla piattaforma virtuale i documenti di ricerca, anche sotto forma di immagini, filmati, presentazioni multimediali, tutti controllati da un caporedattore esperto. I file saranno poi visibili e scaricabili da tutti i soci Sin, i quali potranno anche interagire con gli autori attraverso commenti o domande a cui gli esperti potranno dare risposte anche attraverso la revisione dei documenti. Secondo la Sin, circa 6 milioni di italiani soffrono di una patologia renale (500.000 in Sicilia). Ma nel Paese il problema è sconosciuto dalla popolazione, molto sottovalutato dai medici e ignorato dalle autorità sanitarie: più di 5 milioni di connazionali, infatti, non sanno di essere affetti da una malattia renale.

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