Usare la ciclosporina, farmaco immunosoppressore di solito impiegato per combattere il rigetto da trapianti, nella cura dell'infarto miocardico acuto trattato con angioplastica. La possibilità sarà al centro di uno studio su 800 pazienti, capofila la Ausl di Forlì. Il protocollo, ideato dall'Unità operativa di cardiologia dell'azienda, si è aggiudicato il 6/o concorso annuale Fondo Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) per la ricerca, e beneficerà così dei 100.000 euro in palio per finanziare il progetto, volto a verificare ''gli effetti del bolo di ciclosporina nell'infarto miocardico acuto sottoposto a rivascolarizzazione in angioplastica, in termini di riduzione dell'area infartuale''.
La ricerca sarà coordinata da Filippo Ottani, consigliere nazionale Anmco e medico della cardiologia forlivese, e da Roberto Latini, dell'istituto Mario Negri di Milano. Interesserà più di 20 centri cardiologici italiani, con Forlì nel ruolo di centro di riferimento. Lo studio sarà condotto in parallelo anche in Germania. Saranno reclutati 800 pazienti con infarto miocardico acuto trattato attraverso angioplastica primaria. ''La ciclosporina è un immunosoppressore con capacità di miocardio-protezione verificate da recenti ricerche su animali da esperimento, poi confermate nell'uomo - ha spiegato Filippo Ottani, ideatore del protocollo - In genere è utilizzata in sindromi da rigetto dopo i trapianti.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti