Più rischio di ammalarsi di cancro per le taglie forti. E nel caso di tumore del rene i chili di troppo sono addirittura tra i principali imputati: l'obesità è infatti responsabile del 25% di queste neoplasie in Europa. La prova arriva da uno studio statunitense. I ricercatori hanno verificato che ai fattori di rischio già noti per il carcinoma renale (ereditarietà, fumo di sigaretta, esposizione a metalli pesanti quali piombo, cadmio e altri) bisogna aggiungere l'indice di massa corporea (BMI), ovvero il rapporto tra peso e altezza.
Ogni incremento di un punto del BMI, infatti, fa crescere dell'8% il rischio di sviluppare un tumore del rene. Attenti all'ago della bilancia, dunque, e occhi aperti perché il nemico non è affatto semplice da stanare. Non a caso, oltre il 60% dei carcinomi renali si scopre per caso, spiegano gli urologi riuniti al congresso capitolino. "Più della metà di questi tumori - afferma Claudio Ferri, urologo e membro del comitato direttivo Siu - viene scoperto casualmente, generalmente nel corso di un'ecografia addominale fatta su altri organi. Eppure questa neoplasia, se scoperta all'inizio, può essere curata con un intervento chirurgico conservativo, che consente di non asportare tutto il rene. Vi sono alcuni segnali che devono mettere in allarme per questo tumore: il sangue nelle urine e dolore al fianco". In Italia l'incidenza del carcinoma renale è in costante aumento, e si registrano circa 8.500 nuovi casi ogni anno.
Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
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Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"
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