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Corticosteroidi per via inalatoria e rischio diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 18/05/2011 15:11

I corticosteroidi per via inalatoria sembrano aumentare, seppure in modo lieve, il rischio di sviluppare il diabete e di progressione della malattia, specie se somministrati ad alte dosi. A rivelarlo è un ampio studio canadese pubblicato di recente sull'American Journal of Medicine.Infatti, tra i pazienti con malattie respiratorie della coorte studiata, l'incidenza del diabete è risultata superiore del 34% nei soggetti che assumevano i corticosteroidi per via inalatoria, così come la progressione della malattia (indicata dalla necessità di passare all'insulina nei soggetti in trattamento con ipoglicemizzanti orali). Il rischio è risultato nettamente aumentato in caso di dosaggi elevati, come quelli utilizzati nei pazienti con BPCO. Pertanto, raccomandano gli autori del lavoro, nei pazienti che iniziano una terapia con corticosteroidi per via inalatoria ad alte dosi, andrebbe valutata la presenza o meno di ipoglicemia e questo trattamento andrebbe riservato ai casi che ne possono trarre un chiaro beneficio. È risaputo che c'è un chiaro legame tra corticosteroidi sistemici da un lato e insulino-resistenza e iperglicemia dall'altro.

Non sarebbe quindi sorprendente se anche la versione per via inalatoria avesse un impatto simile, specialmente con gli alti dosaggi noti per avere effetti sistemici, ma su questo punto finora non si avevano certezze. Gli studi precedenti, infatti, avevano fornito risultati contrastanti, anche perché privi della sufficiente potenza statistica o condotti nell'era dei trattamenti a basso dosaggio. Per fare chiarezza, gli autori canadesi hanno condotto uno studio caso-controllo analizzando il database del programma di assicurazione sanitaria dello stato del Quebec. Hanno così individuato una coorte di 388.584 pazienti inizialmente non diabetici e affetti da una malattia respiratoria per la quale avevano iniziato una terapia con corticosteroidi inalatori dal 1990 al 2005. Di questi, 30.167 hanno sviluppato il diabete nei 5,5 anni di follow-up (tasso d'incidenza 14,2/1.000/anno) e 2.099 hanno mostrato una progressione della malattia tale da richiedere un cambiamento della terapia dagli ipoglicemizzanti orali all'insulina. L'utilizzo dei corticosteroidi ha mostrato inoltre una relazione dose-risposta con l'incidenza del diabete. L'aumento di rischio è risultato maggiore con le dosi più elevate equivalenti a 1.000 mcg/die o più di fluticasone (rate ratio [RR] 1,64; IC al 95% 1,52 - 1,76) rispetto al non uso, così come l'aumento del rischio di progressione della malattia (RR 1,54; IC al 95% 1,18 - 2,02). Ma il rischio di sviluppare diabete franco è risultato significativamente elevato anche con dosaggi più bassi, equivalenti a 500 mcg/die di fluticasone (RR 1,18; IC al 95% 1,06 - 1,31); idem per quanto riguarda il rischio di peggioramento della malattia con dosaggi compresi tra 500 e 999 mcg/die di fluticasone.

Secondo gli autori dello studio, questi risultati dovrebbero avere un impatto sulla stima del profilo rischio-beneficio da considerare quando si prescrive un farmaco per la BPCO. L'efficacia dei corticosteroidi per via inalatoria nel trattamento della BPCO è controversa, fanno notare i ricercatori, ma nonostante ciò questi agenti sono impiagati da più del 70% dei pazienti affetti da questa patologia. Inoltre, i corticosteroidi ad alto dosaggio sono tipicamente inclusi nelle combinazioni con i broncodilatatore a lunga durata d'azione. Oltretutto, i pazienti con BPCO sono tipicamente nella fascia di età in cui il rischio di esordio del diabete è maggiore e mostrano un'incidenza e una prevalenza aumentate di diabete di tipo 2. Inoltre, avvertono gli autori, il rischio evidenziato dalla loro analisi potrebbe essere addirittura sottostimato. Per definire la presenza del diabete, infatti, hanno usato come indicatore la prescrizione di un farmaco antidiabetico, che è un endpoint meno affidabile rispetto ai voleri glicemici e come tale potrebbe aver portato a una sottovalutazione dell'incidenza della malattia.

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Bibliografia: Suissa S, et al "Inhaled corticosteroids and the risks of diabetes onset and progression" Am J Med 2010; 123: 1000-1006.

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