La ricerca sulla sclerosi multipla è in fermento. Su due delle direzioni intraprese, sulle cellule staminali e sull'interruttore che regola la produzione di mielina, presto, si potrebbero raggiungere i risultati che da tempo gli scienziati rincorrono: bloccare l'infiammazione alla base della malattia e riparare il danno cerebrale causato dalla morte della mielina. In entrambi i campi di studio, i ricercatori italiani sono in prima linea, anche grazie ai finanziamenti dell'Aism, (l'Associazione Nazionale Sclerosi Multipla) che ha aperto i lavori del congresso scientifico annuale.
Sul fronte delle staminali, entro il 2011 partirà uno studio internazionale che coinvolge le università di Genova, Verona e l'ospedale San Raffaele di Milano. ''La sperimentazione arriva finalmente sull'uomo - afferma Antonio Uccelli, della Clinica Neurologica Università di Genova e coordinatore della parte italiana dello studio - . Saranno somministrate per infusione cellule staminali mesenchimali autologhe a 20 pazienti con sclerosi multipla''. Sul modello animale è stato dimostrato che le staminali bloccano la risposta immunitaria patologica, quella che aggredisce il rivestimento dei neuroni distruggendolo e proteggono le cellule ancora funzionanti.
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
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Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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