Esiste una proteina che risveglia alcune cellule staminali a riposo residenti nell’epicardio (la membrana che riveste la superficie esterna del cuore) trasformandole in cellule cardiache e aggiustando i danni causati da un infarto. La scoperta è stata pubblicata su Nature, ma è bene dire subito che, come molto spesso accade, per il momento l'efficacia della proteina aggiusta-cuore è stata sperimentata esclusivamente sui topi da laboratorio e prima che l'infarto, causato appositamente dai ricercatori inglesi, li colpisse. LaBritish Heart Foundation ha definito la possibilità di riparare un cuore infartuato il Sacro Graal della ricerca cardiologica, ma al tempo stesso ha sottolineato che la qualità dei risultati raggiunti sui topi difficilmente troverà una replica in ambito umano.
Si tratta di una proteina, già usata in cardiologia, coinvolta in diversi processi nel nostro organismo, dalla crescita alla riparazione delle ferite. Nello studio inglese si è dimostrata in grado di risvegliare alcune cellule staminali dormienti presenti nell'epicardio e farle addentrare nel muscolo cardiaco dove si differenziano in cardiomiociti, gli elementi cellulari che compongono il tessuto cardiaco. «Nei topi, abbiamo osservato un aumento della frazione di eiezione (la quantità di sangue che il cuore pompa fuori dal ventricolo sinistro a ogni battito cardiaco) del 25 per cento», ha dichiarato Paul Riley, professore di cardiologia molecolare dell'University College e direttore della ricerca.
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