In Australia, l’introduzione del vaccino quadrivalente anti-HPV ha portato a una riduzione di quasi il 50% delle lesioni precancerose della cervice uterina di grado elevato nelle teenager al di sotto dei 18 anni. Lo evidenzia uno studio appena pubblicato su The Lancet, secondo il quale nei primi tre anni successivi all’implementazione di un ampio programma vaccinale, si è assistito a una progressiva riduzione del numero di nuove lesioni in questa popolazione. Non si è avuta invece una riduzione analoga nelle over 18 e per le lesioni di grado più basso. Inoltre, avvertono i ricercatori, il risultato ottenuto nelle più giovani non può essere attribuito con certezza assoluta al vaccino, perché i risultati dello screening citologico non sono stati correlati allo status vaccinale. In ogni caso, secondo gli autori (un’equipe del Victorian Cytology Service Registries di Melbourne, coordinata da Julia Brotherton), è biologicamente plausibile che tale beneficio possa essere legato alla vaccinazione e che possa essersi manifestato prima nelle più giovani.
L’Australia ha dato il via nel 2007 a un programma vaccinale intensivo con il vaccino quadrivalente anti-HPV riguardante tutte le donne e le ragazze tra i 12 e i 26 anni di età. Per valutarne gli effetti, i ricercatori hanno confrontato i trend di incidenza delle lesioni cervicali precancerose di grado elevato (CIN 2 o superiore o adenocarcinoma in situ) prima e dopo l’introduzione di tale programma, utilizzando i dati di screening raccolti dal Victorian Cervical Cytology Registry (uno degli otto registri sul Pap test attivati in Australia) tra il 2003 e il 2009. L’incidenza delle anomalie di grado più basso era invece un endpoint secondario dello studio. Si è visto così che l’incidenza delle lesioni di grado elevato si è ridotta in modo significativo dopo l’avvio del programma vaccinale, passando dallo 0,8% nel periodo pre-vaccinazione allo 0,42% (P = 0,003).
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