Ben tre quarti dei 36 milioni di persone con demenza nel mondo non hanno una diagnosi e non possono beneficiare di cure e di informazioni sulla malattia; e se si restringe il campo ai soli Paesi ad alto reddito, solo il 20-50% dei casi di demenza e' riconosciuto e documentato. Nonostante una diagnosi precoce potrebbe far risparmiare 10.000 dollari per malato. E' quanto denuncia il Rapporto Mondiale Alzheimer, presentato in contemporanea a New York, Londra e Milano a pochi giorni dal 21 settembre, quando si celebrera' la XVIII Giornata Mondiale dedicata ad una malattia che in Italia conta almeno un milione di pazienti.
Cifre destinate ad aumentare secondo le stime dell'Istituto Superiore di Sanita', che ha previsto che solo i malati di Alzheimer oltre i 60 anni nel 2020 saranno 667mila e nel 2030 799mila, contro i 581mila del 2010. Dati non certo rassicuranti, considerato che anche il Censis ha stimato una progressione della disabilita', che passera' dal 6,7% del 2010 al 7,9% del 2020, per arrivare al 10,7% nel 2040. E in virtu' della XVIII edizione della Giornata Mondiale lo stesso Censis ha realizzato un "Vademecum Alzheimer" che contiene, in 231 voci, consigli pratici e informazioni per affrontare al meglio tutto il percorso della malattia. Nel frattempo si moltiplicano le iniziative per la Giornata del 21 settembre. Alzheimer Italia, con l'aiuto di Maurizio Ratti, Direttore creativo di Enfants Terribles, ha promosso azioni di 'Guerrilla marketing' da diffondere il 21 settembre su Facebook e Twitter per sensibilizzare il popolo della rete. Inoltre l'associazione lancera' anche un messaggio su Facebook invitando tutti a cancellare, per la giornata del 21 settembre, la foto del proprio profilo.
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