Se presa dagli sportivi e' doping perche' ne aumenta le prestazioni, nei malati di sclerosi laterale amiotrofica (sla) l'eritropoietina, detta epo, potrebbe rallentare la progressione della malattia e migliorarne i sintomi. E' questa l'idea alla base del progetto Eposs dell'Istituto neurologico Besta di Milano, uno dei progetti finanziati da Arisla (Fondazione italiana per la ricerca sulla sla), presentato oggi in un convegno. ''Questo studio - spiega Giulio Pompilio, direttore scientifico Arisla - testera' l'epo su un gruppo di 50 pazienti per stabilire la tollerabilita' e il dosaggio giusto, in modo da stimare l'eventuale efficacia del farmaco''.
L'intuizione di usare l'ormone dell'epo, che aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, nasce da precedenti studi che avevano scoperto la sua capacita' di proteggere i neuroni dal processo di degenerazione tipico della sla. Lo studio del Besta avra' come obiettivo anche quello di chiarire i meccanismi molecolari dell'effetto terapeutico dell'epo e individuare gli indicatori di progressione della malattia, che potranno essere usati come biomarcatori. Ma questo e' solo uno degli otto progetti finanziati con il bando del 2010 e presentati oggi da Arisla. Tra gli altri appare molto promettente anche quello delle 'staminali ringiovanite' per la sla del progetto Ipsals dell'universita' di Milano. In altre parole le cellule della pelle verranno fatte ringiovanire e trasformate in staminali con le stesse caratteristiche di quelle embrionali (staminali pluripotenti indotte o Ips).
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