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Psoriasi, anti-IL-12/23 non aumentano il rischio CV

Cardiologia Redazione DottNet | 07/10/2011 13:25

Una meta-analisi pubblicata su JAMA mostra che i farmaci anti-IL-12/23 (ustekinumab e briakinumab) utilizzati per il trattamento della psoriasi a placche non aumentano il rischio di eventi avversi cardiovascolari, nonostante dati precedenti avessero mostrato una possibile associazione. Per arrivare a tale conclusione i ricercatori hanno analizzato i dati di 22 trial che avevano arruolato complessivamente 10.183 pazienti con psoriasi. La ricerca è stata effettuata sui database del Cochrane Central Register of Controlled Trials, ClinicalTrials.gov, e Ovid MEDLINE. I criteri di inlcusione erano la randomizzazione, il controllo verso placebo, la doppia cecità. Gli studi erano stati condotti per valutare l’efficacia di due classi di farmaci, gli anti-IL-12/23, come ustekinumab (farmaco già in commercio) e briakinumab (farmaco di Abbott la cui domanda di registrazione a Ema e Fda è stata ritirata) e gli anti-TNF-alfa, come adalimumab, etanercept e infliximab. Ogni studio aveva analizzato l’effetto di uno dei medicinali rispetto al placebo.

Nella meta-analisi gli esperti hanno analizzato la frequenza degli eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE) che si erano verificati nei pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di uno dei farmaci o del placebo. Dall’analisi è emerso che dei 3.179 pazienti trattati con gli anti-IL-12/23, 10 avevano presentato un evento avverso MACE, rispetto a nessuno dei 1474 pazienti aveva ricevuto il placebo (differenza di rischio Mantel-Haenszel 0,012 eventi/persone/anno; IC 95% −0,001 – 0,026; P =0,12).

Dei 3.858 pazienti che avevano ricevuto gli anti-TNF-alfa, solo 1 ha presentato un evento avverso di tipo MACE, rispetto a 1 dei 1.812 controlli (differenza di rischio Mantel-Haenszel 0,0005 eventi/persone/anno; IC 95% −0,010 – 0,009; P =0,94). Dall’analisi è emerso quindi che non esiste differenza statisticamente significativa in termini di eventi avversi cardiovascolari tra i farmaci anti-IL12/23 e il placebo e tra gli anti-TNF-alfa e il placebo.

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Lo studio, tuttavia, potrebbe non aver avuto la potenza statistica necessaria a rilevare differenze significative. Nel loro articolo, gli autori dello studio fanno notare come vi potrebbe essere stato un bias temporale che spiega come mai non siano stati osservati eventi cardiovascolare con i farmaci anti TNF. La maggioranza degli studi condotti con i farmaci anti TNF sono stati realizzati qualche anno fa, quando vi era una minora attenzione verso gli eventi cardiovascolari in questo tipo di studi. A sottolineare la maggiore attenzione riposte su questo tipo di safety, gli eventi cardiovascolari osservato nei trial di fase II e III con I farmaci anti Il12/23 sono stati aggiudicati da un team di cardiologi esperti.

Bibliografia: Caitriona Ryan et al., Association Between Biologic Therapies for Chronic Plaque Psoriasis and Cardiovascular Events, JAMA. 2011;306(8):864-871. doi:  0.1001/jama.2011.1211

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