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Meno ritardi al linguaggio con acido folico in gravidanza

Ginecologia Redazione DottNet | 24/10/2011 15:47

L'uso di integratori contenenti acido folico in gravidanza potrebbe proteggere il nascituro dal manifestare ritardi del linguaggio. A evidenziarlo è uno studio prospettico osservazionale su un’ampia coorte di donne norvegesi, appena pubblicato su JAMA. La ricerca - a firma di Christine Roth, del Norwegian Institute of Public Health, con sede a Oslo, e collaboratori - mostra che l’assunzione di acido folico nel periodo compreso tra 4 settimane prima e 8 settimane dopo il concepimento si associa a un rischio ridotto di un grave ritardo di linguaggio all'età di 3 anni. È ampiamente dimostrato che la supplementazione con acido folico nel periodo periconcezionale riduce il rischio di difetti del tubo neurale. "Per quanto ne sappiamo” si legge nell’introduzione del lavoro “in nessuno degli studi fatti è stato seguito il campione per valutare se questi integratori abbiano effetti sullo sviluppo che si manifestano solo dopo la nascita”. Lo studio uscito su JAMA ha invece voluto verificare se l’assunzione di integratori a base di acido folico da parte della futura mamma potesse essere associato a una riduzione del rischio di un grave ritardo del linguaggio nei figli all'età di 3 anni. L’arruolamento delle donne incinte è iniziato nel 1999, e sono stati inclusi nello studio i dati sui bambini nati prima del 2008 le cui madri hanno restituito il questionario di follow-up a 3 anni entro il 16giugno 2010.

L'endpoint primario era la competenza linguistica dei bambini all'età di 3 anni valutata dalla madre mediante una scala linguistica grammaticale a 6 punti. I bambini con un linguaggio espressivo minimo (solo una parola o frasi incomprensibili) sono stati classificati come aventi un grave ritardo del linguaggio. L'analisi principale ha riguardato 38.954 bambini (19.956 maschi e 18.998 femmine). Di questi, 204 (lo 0,5%) sono stati classificati come aventi una grave ritardo linguistico (159 maschi e 45 femmine). I bambini le cui madri non avevano assunto integratori a base di acido folico nel periodo periconcezionale (9.052 [24,0%] sono serviti da gruppo di controllo e 81 di essi (lo 0,9%) hanno manifestato un grave ritardo del linguaggio.

Nel periodo periconcezionale, 2480 donne (pari al 6,6%) hanno assunto altri integratori, ma non l'acido folico e 22 bambini (lo 0,9%), nati da queste madri hanno manifestato un grave ritardo del linguaggio (OR 1,04; IC al 95% 0,62-1,74), 7.127 (il 18,9%) hanno assunto solo acido folico e 28 dei loro bambini (lo 0,4%) hanno manifestato un grave ritardo linguistico (OR 0,55; IC al 95% 0,35-0,86), mentre 19.005 (il 50,5%) hanno preso acido folico in combinazione con altri integratori e in quest’ultimo gruppo il ritardo del linguaggio si è manifestato in 73 dei loro bambini (OR 0,55; IC al 95% 0,39-0,78).

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Sulla base di questi risultati, i ricercatori concludono che l'uso materno di integratori contenenti acido folico nel periodo compreso tra le 4 settimane prima e le 8 settimane dopo il concepimento si associa a un rischio notevolmente ridotto che i figli all'età di 3 anni manifestino un grave ritardo del linguaggio. Non è stata trovata, invece, alcuna associazione tra uso di integratori di acido folico in gravidanza e un ritardo significativo nelle abilità motorie all'età di 3 anni. "Se i prossimi studi dovessero dimostrare che vi è una relazione causa-effetto tra assunzione del rischio di acido folico e riduzione del rischio di difetti del linguaggio, ciò avrebbe importanti implicazioni per la comprensione dei processi biologici alla base dell’alterazione dello sviluppo neurologico, per la prevenzione dei disturbi di tale sviluppo e per le politiche di supplementazione con acido folico per le donne in età riproduttiva" concludono I ricercatori.

Bibliografia: C. Roth, et al. Folic Acid Supplements in Pregnancy and Severe Language Delay in Children. JAMA. 2011;306(14):1566-1573. doi: 10.1001/jama.2011.1433.

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