L'uso di integratori contenenti acido folico in gravidanza potrebbe proteggere il nascituro dal manifestare ritardi del linguaggio. A evidenziarlo è uno studio prospettico osservazionale su un’ampia coorte di donne norvegesi, appena pubblicato su JAMA. La ricerca - a firma di Christine Roth, del Norwegian Institute of Public Health, con sede a Oslo, e collaboratori - mostra che l’assunzione di acido folico nel periodo compreso tra 4 settimane prima e 8 settimane dopo il concepimento si associa a un rischio ridotto di un grave ritardo di linguaggio all'età di 3 anni. È ampiamente dimostrato che la supplementazione con acido folico nel periodo periconcezionale riduce il rischio di difetti del tubo neurale. "Per quanto ne sappiamo” si legge nell’introduzione del lavoro “in nessuno degli studi fatti è stato seguito il campione per valutare se questi integratori abbiano effetti sullo sviluppo che si manifestano solo dopo la nascita”. Lo studio uscito su JAMA ha invece voluto verificare se l’assunzione di integratori a base di acido folico da parte della futura mamma potesse essere associato a una riduzione del rischio di un grave ritardo del linguaggio nei figli all'età di 3 anni. L’arruolamento delle donne incinte è iniziato nel 1999, e sono stati inclusi nello studio i dati sui bambini nati prima del 2008 le cui madri hanno restituito il questionario di follow-up a 3 anni entro il 16giugno 2010.
L'endpoint primario era la competenza linguistica dei bambini all'età di 3 anni valutata dalla madre mediante una scala linguistica grammaticale a 6 punti. I bambini con un linguaggio espressivo minimo (solo una parola o frasi incomprensibili) sono stati classificati come aventi un grave ritardo del linguaggio. L'analisi principale ha riguardato 38.954 bambini (19.956 maschi e 18.998 femmine). Di questi, 204 (lo 0,5%) sono stati classificati come aventi una grave ritardo linguistico (159 maschi e 45 femmine). I bambini le cui madri non avevano assunto integratori a base di acido folico nel periodo periconcezionale (9.052 [24,0%] sono serviti da gruppo di controllo e 81 di essi (lo 0,9%) hanno manifestato un grave ritardo del linguaggio.
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