E’ lunga la lista delle sostanze tossiche contenute in una sigaretta. Oltre quelle già note e riconosciute come tossiche o cancerogene, di recente l’attenzione si è focalizzata sulla presenza di composti radioattivi. L’ultima inquietante scoperta è rappresentata dal polonio. Il metalloide fa parte della catena del decadimento dell’uranio, è volatile, ha una notevole attività ed emette particelle alfa, fissandosi a livello dei bronchi genera l’impazzimento delle cellule del tessuto polmonare.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con l’università di Bologna e l’Enea, ha infatti svelato che il polonio radioattivo è presente nelle sigarette. Gli esperti hanno calcolato che il rischio biologico di un fumatore di 20 sigarette al giorno per un anno corrisponde a circa 25 radiografie al torace eseguite in antero-posteriore. Hrayr Karagueuzian in uno studio pubblicato su Nicotine and Tobacco Research ha dichiarato che ogni 1.000 fumatori abituali sono almeno 120 i morti in più ogni anno per tumore del polmone che si possono attribuire direttamente all’emissione radioattiva. Sembra che il polonio alfa-radioattivo 210 si trovi nei fertilizzanti, ricchi di polifosfati contenenti radio e piombo, usati nelle piantagioni di tabacco. E’ con la combustione delle sigarette che il fumo diventa radioattivo e pericoloso anche se inalato passivamente.
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