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Trovata nel latte per neonati una tossina che agisce su ormoni

Pediatria Redazione DottNet | 07/11/2011 15:16

Una micotossina estrogenica e due suoi derivati, sostanze che potrebbero causare problemi ormonali ai bambini, sono stati trovati in alcuni latti per neonati (la micotossina nel 9% di quelli testati e i suoi derivati nel 26% dei campioni), oltre che e in alcuni omogeneizzati a base di carne, per l'infanzia, venduti in Italia. A fare la scoperta e' stato un gruppo di ricercatori dell' Universita' di Pisa, guidato da Francesco Massart, che hanno pubblicato il relativo studio sulla rivista internazionale The Journal of Pediatrics. La micotossina in questione - spiegano i ricercatori pisani - e' lo zearalenone, prodotta dai microfunghi Fusarium che si sviluppano su vari tipi di granaglie e puo' arrivare nel latte e nella carne degli animali che vengano alimentati con mangimi contaminati. Tale tossina, come i suoi derivati metabolici, ha un' attivita' ormonale anabolizzante ed estrogenica gia' ampiamente dimostrata dagli stessi ricercatori in un precedente studio pubblicato nel 2008 nella stessa rivista. In esso si denunciava un aumento del numero di bambine con puberta' precoce proprio perche' esposte alla micotossina estrogenica. Col nuovo studio, i ricercatori hanno completato la precedente inchiesta, andando a identificare senza ombra di dubbio la fonte di estrogeni, dimostrando che si trova in alcuni latti ed omogeneizzati per l'infanzia.

Per farlo, hanno analizzato 185 campioni di latte artificiale commercializzati dalle 14 maggiori ditte attive in Italia. In particolare, sono stati analizzati 11 tipi di latti per neonati pretermine e 26 tipi di latti per nati a termine. Inoltre sono stati analizzati 44 campioni di sette ditte di omogeneizzati di carne e per ogni tipo di prodotto sono stati analizzati almeno cinque campioni da lotti diversi. Lo zearalenone e' stato riscontrato in 17 (9%) dei campioni di latte (concentrazione massima 0.76 microgrammi per litro); il metabolita alfa-zearalenolo e' stato riscontrato in 49 (26%) dei campioni di latte (concentrazione massima 12.91 microgrammi per litro) mentre lo beta-zearalenolo e' stato trovato in 53 (28%) campioni (concentrazione massima 73.24 microgrammi per litro). In base a tali dati, e' stata calcolata un'assunzione media giornaliera di beta-zearalenolo per un lattante pretermine che usi tali latti contaminati, pari a 5.90 microgrammi per chilo di peso corporeo ogni 24 ore, mentre per un lattante non pretermine il valore e' pari a 5.

89 microgrammi per chilo ogni 24 ore. Sono dati questi che superano anche di 10 volte le soglie massime di tolleranza indicate dalla Fao e dall'Oms. Ma anche gli omogeneizzati di carne risultano contaminati con metaboliti specifici della micotossina, in base all'animale di partenza (bovino, pollo, cavallo, suino). Questo porta i ricercatori a concludere che ''la presenza di micoestrogeni negli alimenti per l'infanzia e le gravi conseguenze che questo potrebbe avere, suggerisce la necessita' di una sorveglianza maggiore su questi cibi''. Le micotossine, cioe' sostanze tossiche generate da funghi come quelle trovate nel latte dallo studio dell'universita' di Pisa, sono molto comuni soprattutto nei cereali, e si sviluppano prevalentemente con una conservazione in ambienti troppo umidi. Lo spiega Giuseppe Rotilio, direttore del Corso di Laurea in Scienze della Nutrizione dell' Universita' di Roma Tor Vergata.
"Le micotossine sono purtroppo abbastanza comuni negli alimenti - spiega l'esperto - anche se il loro ritrovamento nel latte in polvere e' abbastanza inusuale. Normalmente si generano per il deposito in silos dei cereali, se c'e' un ambiente troppo umido. In Italia abbiamo centri all'avanguardia per la loro ricerca negli alimenti, sia all'Istituto Superiore di Sanita' che al Cnr, e quindi non dovrebbe essere difficile intensificare i test anche per questo alimento". La micotossina trovata dallo studio toscano potrebbe avere un effetto sullo sviluppo della puberta' nelle bambine, mentre altre tossine hanno effetti diversi: "L'effetto cambia a seconda del fungo che produce la tossina - conferma Rotilio - alcune ad esempio sono cancerogene, altre danno problemi gastrointestinali". "Le micotossine sono tra le sostanze piu' indesiderate, e bisogna fare di tutto per eliminarle dalle produzioni agricole". E' il commento di Rolando Manfredini, responsabile Qualita' e Sicurezza di Coldiretti, alla notizia del ritrovamento delle tossine nel latte per neonati da parte dell'universita' di Pisa. "Il fatto che si siano trovate nel latte mi meraviglia un po' - ha detto Manfredini - a questo punto bisognerebbe cercare di risalire alla provenienza di questo latte, anche tenendo conto del fatto che in Italia se ne produce poco. Resta il fatto che questa e' una sostanza certamente indesiderata, soprattutto in un alimento dedicato ai neonati". Secondo l'esperto comunque in Italia i controlli sulle tossine sono piu' che rigorosi: "Da noi c'e' un controllo estremo delle micotossine lungo tutta la filiera produttiva - spiega Manfredini - anche perche' queste sostanze possono essere molto tossiche".

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