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Nuova applicazione dell’acido folico: il trattamento del piede diabetico. Ipotesi attendibile?

Diabetologia Giulietta Vessichelli | 02/12/2011 17:15

L’acido folico, vitamina idrosolubile appartenente al gruppo B, è implicato in numerose funzioni fondamentali per l’organismo, quali: reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA ed altre importanti reazioni biochimiche, soprattutto durante i periodi di divisione cellulare in caso di crescita rapida. L’assunzione di acido folico ricopre un ruolo fondamentale durante la gravidanza, ma anche durante il periodo preconcezionale, in quanto è in grado di esplicare una funzione protettiva nei confronti delle malformazioni fetali ed assicurare un corretto sviluppo del tubo neurale.

Attualmente sono in corso studi atti a valutare potenziali applicazioni terapeutiche dell’acido folico in patologie diffuse come il diabete. La ritardata guarigione delle ferite causate daldiabete rappresenta un problema medico e sociale da gestire, per il quale, attualmente, non esiste un trattamento efficace. Una delle principali cause di questa patologia è la carenza di ossido nitrico (NO), una molecola indispensabile per la riparazione delle ferite. L’iperglicemia associata al diabete comporta un aumento della produzione di superossido vascolare, responsabile dell’inattivazione dell’NO e, dunque, della disfunzione vascolare. Strategie terapeutiche innovative in grado di incrementare la produzione di NO endoteliale, rappresentano una speranza per migliorare la compromessa guarigione delle ferite diabetiche.

Una delle molecole potenzialmente capace di migliorare la generazione di NO endoteliale nei pazienti diabetici è l'acido folico. La capacità di tale vitamina di conservare la bioattività dell’NO, potrebbe essere dovuta ad una riduzione dei livelli di omocisteina, con conseguente azione antiossidante. In conclusione, Bagheri e colleghi, hanno ipotizzato che la supplementazione di acido folico può migliorare la ritardata guarigione delle ferite dovute al diabete, aumentando biodisponibilità di NO. L’assunzione per via orale di acido folico esogeno rappresenta, dunque, una potenziale strategia terapeutica economica e sicura; pertanto, saranno in futuro eseguiti ulteriori studi al fine di confermare tale ipotesi.

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