L'assunzione materna di acido folico (FA), ha effetti benefici nel prevenire i difetti del tubo neurale che possono condurre a gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia e contribuisce alla prevenzione delle patologie a insorgenza adulta come il morbo di Alzheimer, la demenza, i disturbi neuropsichiatrici, le malattie cardiovascolari e l'ischemia cerebrale. La recensione condotta da un gruppo di ricercatori americani, ha focalizzato l’attenzione sugli effetti del consumo di acido folico materno sulla proliferazione delle cellule staminali neurali e sulla loro relativa differenziazione.
Sebbene l’acido folico sia generalmente considerato benefico, ha il potenziale di promuovere la proliferazione cellulare a scapito della differenziazione. In alcune situazioni, questo può determinare aborto spontaneo o anomalie dello sviluppo postnatale. La conclusione dello studio coordinato dal Dott. Mayanil pone una nuova base sulla quale considerare l’eventuale utilizzo di acido folico in gravidanza. In definitiva, l'approccio migliore per la supplementazione di acido folico, e potenzialmente di altri integratori alimentari, secondo gli studiosi americani deve essere attentamente personalizzata per la dose e la durata sulla base dei profili genomici del paziente
Bibliografia: Mayanil CSet al. Maternal intake of folic Acid and neural crest stem cells. Vitam Horm.2011;87:143-73.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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